CHIAMATELO CONDONO
Nel 1921 Giuseppe Prezzolini, nel suo Codice della vita italiana, al capitolo I scriveva: «L’Italia va avanti perché ci sono i fessi.
I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono». Sono passati quasi 100 anni e la situazione non è cambiata. C’è chi paga le tasse (i fessi) e chi (i furbi) usufruisce di tutti i servizi gratis gentilmente offerti dai primi. Ma c’è di più. Ogni volta i nuovi governi non trovano di meglio che fare un bel condono per dimostrare ai fessi, che nel frattempo stanno magari pensando che pagare le tasse è un dovere civico, che sono più fessi di quello che credono. E non basta. Ti vengono pure a raccontare la favoletta che pagare una flat tax del 20% non è un condono, ma una «pace fiscale» o al massimo una «definizione agevolata». Che teneri. Si arrabattano per trovare qualche miliardo quando sanno benissimo che alle casse dello Stato vengono sottratti ogni 12 mesi 97 miliardi di tasse e quasi 11 miliardi di contributi previdenziali. «La situazione fiscale italiana è caratterizzata da clamorose ingiustizie. L’evasione fiscale è un fenomeno deteriore che deve essere progressivamente ridotto ed eliminato».
Era il 30 marzo 1984 quando Bettino Craxi pronunciava queste parole. Qualcosa è cambiato da allora, ma in peggio. Con Berlusconi, che nel 2004 arrivò a dire che era «legittimo non pagare le tasse alte». Dimenticandosi poi di abbassarle, quelle tasse alte.
A venti giorni dalla firma dell’ordinanza, in via Bonomelli, a Bergamo, è stata sequestrata dalla polizia locale la prima bicicletta. A guidarla, a tutta velocità, sul marciapiede, un uomo di origine ucraina, che aveva un provvedimento di espulsione a suo carico, ancora da eseguire: il ciclista è stato portato in questura e sarà rimpatriato oggi. L’ordinanza era stata emessa dal Comune all’inizio di ottobre per contrastare la microcriminalità e lo spaccio nell’area vicino alla stazione, in particolare nelle vie Bonomelli, Paglia e Quarenghi. Più volte, nei mesi scorsi, i residenti di questa zona avevano segnalato al Comune la presenza di spacciatori, in bici e sui marciapiedi. Così, dopo l’intensificazione dei controlli, l’amministrazione aveva deciso di firmare l’ordinanza che consente anche il sequestro delle biciclette. All’ucraino, gli agenti della polizia locale hanno contestato la violazione dell’articolo 143 del Codice della Strada. Questa norma prevede che i veicoli sprovvisti di motore debbano essere tenuti il più vicino possibile al margine destro della carreggiata. Sottinteso, non sul marciapiede. Il successivo controllo da parte degli agenti del Nucleo di Sicurezza Urbana della polizia locale di Bergamo ha poi permesso di scoprire il provvedimento di espulsione che era già a carico dell’uomo.