Professore picchiato «Non è un caso, ruolo messo in crisi»
Bocche cucite e scuola chiusa a riccio a Treviglio intorno al caso del professore picchiato da un alunno di 13 anni. Intervengono però i sindacati dei docenti per cui il caso avvenuto alla secondaria di primo grado della Cameroni non è un fatto isolato, ma si inserisce in un fenomeno nuovo e allarmante. «Lascia sconcertati quanto accaduto nella Bassa — chiarisce Salvo Inglima della Cisl scuola Bergamo —, la giovane età dello studente rende il caso più allarmante. Ancora una volta gli insegnanti diventano un bersaglio. Alla base c’è la perdita di prestigio e di ruolo sociale del docente. Registriamo sempre di più la fatica dei professori a gestire le classi, tra famiglie che interferiscono nell’attività didattica e ragazzini che si sentono padroni del mondo. La mia solidarietà all’insegnante ferito». «Non si può più parlare di casi isolati — aggiunge Silvia Bernardini della Flc Cigl di Bergamo — ma di un fenomeno nuovo. Dopo le ultime riforme, la scuola non è più vista come un’istituzione ma come un supermercato che eroga servizi, necessaria per portare a casa il titolo di studio senza troppi problemi. Si è rotto il patto tra genitori e insegnanti mettendo in crisi il ruolo di questi ultimi. L’istruzione perde valore e chi insegna perde autorevolezza con episodi di derisione fino all’aggressione».