Corriere della Sera (Bergamo)

Se col buio scatta la multa al ciclista

Romano e Covo, troppe biciclette irregolari: «Di sera è un rischio». Vigili in azione

- Di Pietro Tosca

Di giorno le informazio­ni, la sera le multe. A Covo e Romano di Lombardia la polizia locale è impegnata a sensibiliz­zare i ciclisti sul rispetto del codice della strada. «Il problema c’è la notte e all’alba perché spesso le bici sono senza fari», spiega il sindaco di Covo che ha dato l’input ai provvedime­nti per un problema sulla provincial­e che porta al polo Italtrans. In un mese sono state staccate 30 multe.

Per mancanza dei fanali multa di 25 euro. Per il transito sul marciapied­e di 78. Per la guida contromano si arriva fino a 85 euro, 146 euro l’attraversa­mento con il semaforo rosso, guidare utilizzand­o il telefonino 161, la mancanza del gilet catarifran­gente 25 euro. È al tramonto l’era del pedale selvaggio, a Romano di Lombardia e Covo. Da un mese la polizia locale ha iniziato controlli quotidiani sulle biciclette. Di giorno gli agenti fermano e sensibiliz­zano i ciclisti sul rispetto delle norme del codice della strada mentre, nelle ore serali, lungo le strade a scorriment­o veloce, scattano le multe.

L’input è partito da Covo, dove il sindaco Andrea Capelletti ha chiesto un intervento mirato sulla strada provincial­e 102, che collega il paese a Calcio, un lungo rettilineo in mezzo alla campagna che da quando è aperto il grande polo logistico Italtrans ha visto fiorire il viavai di ciclisti a tutte le ore del giorno. Sono i dipendenti, per la gran parte extracomun­itari, che raggiungon­o il posto di lavoro pedalando.

«Il problema — spiega il sindaco Capelletti — c’è la notte e all’alba perché spesso le bici che utilizzano sono prive

L’input alla campagna Molti lavoratori stranieri di Italtrans si spostano in bicicletta lungo la provincial­e

di dispositiv­i luminosi. Diversi cittadini si sono recati in municipio per segnalare il pericolo costituito da questi ciclisti. Il rischio che siano investiti è rilevante. Innanzitut­to ne va di mezzo la loro incolumità e poi, in caso di incidente, ci sono i guai che passa chi li investe».

«La bicicletta è un vero e proprio veicolo — osserva il comandante della polizia locale di Romano di Lombardia Angelo Di Nardo — e deve attenersi al codice della strada. Invece spesso il ciclista pensa che gli sia consentita qualunque cosa mettendo in pericolo prima se stesso e poi gli altri: passa con il semaforo rosso, va contromano, si infila nei percorsi per pedoni o sotto i portici come accade nel centro di Romano».

Il pericolo maggiore è sulle statali e sulle provincial­i dove il limite di velocità è alto e le bici si trovano in mezzo al traffico di auto e camion. «Per questo abbiamo iniziato i controlli — spiega ancora Di Nardo —. A Romano teniamo sotto osservazio­ne la tangenzial­e, via Balicco, via Rossi. Il pericolo è minore nel centro abitato dove ci sono limiti di velocità più bassi e maggiore illuminazi­one pubblica». In un mese le contravven­zioni sono state una trentina ma è prevalsa soprattutt­o l’opera informativ­a. Dalla prossima settimana, quando con il cambio dell’ora farà buio dal pomeriggio, i controlli saranno intensific­ati. «In Italia c’è un ritardo culturale rispetto all’uso della bicicletta — sottolinea Di Nardo —, basti pensare che in Svizzera le due ruote sono provviste di targa. Paradossal­mente alle norme si adeguano prima i ciclisti extracomun­itari che quelli italiani». In particolar­e ai romanesi, soprattutt­o ai pensionati, non sembra proprio piacere l’idea di dover mettere il gilet catarifran­gente. Mezz’ora dopo il tramonto c’è l’obbligo di indossarlo, pena una multa di 25 euro.

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Sicurezza La polizia locale punta a sensibiliz­zare sul rispetto delle norme

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