«Il residence è abusivo»
Ciserano, i carabinieri: nessun permesso. Proprietario indagato
«Residence «abusivo». Sigilli a uno stabile a Ciserano in via Arcene.
C’erano la rete wifi, la tv in tutte le camere (molte con salotto e addirittura cucinino). E c’erano anche il deposito bagagli e la zona pranzo all’aperto.
Si presentava così in rete, sui siti specializzati, il residence Gazebo di Ciserano, che ieri è stato chiuso dai carabinieri di Treviglio perché «totalmente abusivo», secondo l’accusa. Una struttura in cui nei dieci appartamenti erano state ricavate una serie di camere affittate per lo più a cooperative che impiegano manodopera comunitaria, soprattutto dell’est Europa, nei cantieri della Bergamasca. Il titolare, un calabrese 74enne residente a Milano, non disdegnava però nemmeno i turisti di passaggio, da qui le pagine pubblicitarie sul web. Il «residence», in via Arcene 21, aveva aperto i battenti da qualche mese. In tanti in paese se ne erano accorti per il via vai di clienti e le segnalazioni alle erano forze dell’ordine erano state numerose. In municipio però «l’albergo» risultava sconosciuto: nessuna autorizzazione era mai stata chiesta per avviare una struttura dedita all’ospitalità. L’immobile era ancora intestato alla vecchia proprietaria, una ciseranese scomparsa nel 2012. La donna era sposata proprio con il 74enne, che ne ha poi avviato la gestione attraverso l’Allevia, la cui missione — si legge sulla pagina Facebook della società — è: «Vorremmo dare una risposta al disagio che si prova tutte le volte che per una settimana, un mese o solo qualche giorno si debba lasciare la propria casa». Missione nobile però effettuata al di là di ogni normativa, come hanno accertato i militari coordinati sul campo dal capitano Davide Papasodaro, con il blitz di ieri.
Poco dopo le 8 via Arcene è stata chiusa e i carabinieri insieme alla polizia Locale di Ciserano, gli ispettori del lavoro, i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, gli ispettori dell’Ats, i vigili del fuoco e l’Ufficio tecnico del Comune, hanno iniziato i controlli tra la sorpresa degli ospiti del residence. Oltre alla mancanza di qualunque Scia per l’avvio dell’attività, la struttura non aveva nemmeno le dichiarazioni di agibilità, secondo i carabinieri. Sono stati accertati poi illeciti in materia di edilizia ed urbanistica per opere murarie eseguite senza autorizzazione, carenze igienico-sanitarie per gli impianti di riscaldamento non certificati, lacune in materia antincendio ed accumuli di rifiuti vari in giardino. Gli ispettori del lavoro hanno trovato una donna delle pulizie in nero. Durante l’ispezione, inoltre, non sono stati trovati documenti fiscali. Infine al titolare è stata contestata anche l’omessa comunicazione alla Questura degli ospiti, come previsto per legge. Al termine dei controlli il sindaco Enea Bagini ha firmato un’ordinanza che ha decretato l’inagibilità del residence, che è stato sequestrato.
In via Arcene Numerose le segnalazioni alle forze dell’ordine per il via vai di clienti