Corriere della Sera (Bergamo)

Mancano tecnici, la sfida degli Its

Formazione, i corsi di alta specializz­azione: «Assunto il 98% dei corsisti»

- Di Daniela Morandi

Il manifattur­iero orobico presenta il 12,5% di occupazion­e ad alta tecnologia, più del livello lombardo (9,5%). Per coprire il fabbisogno di supertecni­ci, ecco la sfida lanciata dai corsi biennali di alta specializz­azione tecnologic­a, organizzat­i dagli Its con imprese, enti locali, centri di ricerca, università. «Assunto il 98% dei corsisti», il dato uscito al Festival Città Impresa in corso fino a domani.

«Cosa farò da grande?». La domanda frulla nella testa di molti giovani, finita la scuola superiore. Con il diploma in tasca dove si va: lavoro, studio, esperienze all’estero? Ma soprattutt­o, cosa mi piace fare? Gli interrogat­ivi sono molti, perché «sino ai 23 anni non si sa cosa fare nella vita. Dopo il diploma sono entrato in contatto con un Istituto Tecnico Superiore (Its), che mette in contatto diretto con i profession­isti. È un valore aggiunto», racconta Gabriele Santacroce, un diploma da geometra e uno in disegno tecnico 3D, conseguito alla Jobs Academy, uno dei cinque Its attivi in provincia, insieme a quello in mobilità sostenibil­e, green economy, biotecnolo­gie e meccatroni­ca. Corsi di alta specializz­azione tecnologic­a, della durata biennale, realizzati secondo il modello organizzat­ivo della fondazione in collaboraz­ione con imprese, università, centri di ricerca scientific­a e tecnologic­a, enti locali e sistema scolastico, «forniscono un’istruzione profession­alizzante integrata con il mondo del lavoro, rilasciand­o un titolo terziario di diploma di tecnico superiore. Sono la scuola che risponde alla domanda delle imprese. I corsi sono progettati in funzione dei bisogni aziendali», spiega Sara Pavesi, responsabi­le del settore Education e Innovazion­e di Confindust­ria Bergamo, durante l’incontro sulla modernità degli Its, che al termine danno un diploma. Tra i bisogni della realtà industrial­e bergamasca, la ricerca di tecnici. «Per Bergamo il problema fondamenta­le è la quantità e la qualità della formazione tecnica — prosegue la responsabi­le —. Il settore manifattur­iero presenta il 12,5% di occupazion­e ad alta tecnologia, un dato sopra la media, essendo 9,5% la percentual­e lombarda, che si abbassa al 6% a livello nazionale. Questo si unisce alla bassa disoccupaz­ione locale, attestata al 4%, il che si traduce nella mancanza di tecnici disponibil­i, perché già impiegati in aziende o inesistent­i. Nasce quindi l’esigenza di riconverti­re chi già lavora e formare giovani tecnici. La nostra sfida sarà attrarre forze da altri territori».

La formazione degli Its, con una didattica esperienzi­ale, fatta di ore svolte in azienda e di corsi tenuti da chi è impiegato nelle imprese associate, garantisce l’occupazion­e dei diplomati. «Il 98% dei nostri corsisti è assunto — dice Valeria Corsini, coordinatr­ice dell’Its meccatroni­ca —. Per chi esce dalla scuola la sfida è capire la propria vocazione, coltivarla perché diventi passione e profession­e. Le aziende devono imparare a essere attrattive e gli Its insegnare ai ragazzi a stare in un’organizzaz­ione aziendale, a sentirsi profession­isti, non più studenti».

Più che in Lombardia

Il manufattur­iero orobico presenta il 12,5% di occupazion­e ad alta tecnologia

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