«I conti in ordine dell’Atalanta un modello per la Serie A»
Finanza e campioni. Quanto i due fattori, strettamente connessi, possano fare grande una società di calcio, lo si capisce dal tono sognante che il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi, tradisce quando ne parla. Le centinaia di migliaia di maglie di Ronaldo («umile e intelligente, e cioè un campione») o di Neymar vendute da merchandising stellari sono solo una parte, stratosferica, di quell’aspirazione che — nel suo piccolo — anche l’Atalanta può coltivare. E potrà continuare a farlo, perseguendo il suo «modello», al quale stanno guardando altre società di Serie A. «Si respira un’aria diversa nel nostro calcio, sono stati fatti passi in avanti», chiosa Fabio Caressa che modera l’incontro tra il numero uno dell’Atalanta e Marco Brunelli, dallo scorso maggio amministratore delegato della Lega di Serie A. «In tanti ci imitano», lo rimbecca Percassi, riferendosi al gioco proposto dalla Dea. Ma non solo. Quanto all’emulazione finanziaria, quella è da sempre, insieme alla salvezza da raggiungere il prima possibile, il mantra del presidente: «Conti sempre in ordine. Il bilancio 2017 è stato eccellente, per il 2018 sarà ottimo. Certo che se l’avventura europea fosse proseguita sarebbe stato straordinario».
Non è da tutte le società professionistiche centrare un utile netto di 27 milioni, come è avvenuto per la società nerazzurra nell’esercizio scorso, frutto combinato di una serie di fattori. «La programmazione che è parte della nostra storia — evidenzia il patron nerazzurro — e un settore giovanile che è un’arma fondamentale, valorizzato da un mister come Gasperini. Su Zingonia continueremo ad investire, non ci fermeremo». L’Atalanta virtuosa attira le aziende. Il marketing funziona a pieni giri e si guarda avanti. In arrivo uno stadio stellare: «Ci investiremo 40 milioni, ma per noi è importantissimo. Certo che se anche il Credito Sportivo desse una mano con tassi favorevoli e l’iter autorizzativo fosse meno lungo, altre società potrebbero contare sullo stadio di proprietà». Anche la Lega, uscita con le ossa rotte da un lungo commissariamento, guarda con interesse a Bergamo. «L’Atalanta — rimarca Brunelli — ha dimostrato come si fa calcio, con risultati, programmazione e sostenibilità. Con un nuovo statuto e una nuova governance — ha continuato l’ad della Lega — anche noi puntiamo a promuoverci di più e meglio all’estero. Siamo molto meno peggio di come spesso lasciamo che ci dipingano». (D.T.)
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Non è da tutte le società centrare un utile netto di 27 milioni
Antonio Percassi Atalanta