Corriere della Sera (Bergamo)

UNA SPOON RIVER VICINA AL PO COSÌ FAREMO LA COSA GIUSTA

- Mirella D. gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, quando il dolore per la perdita di una persona cara si fa intenso, io vado al cimitero. È un posto dove non mi sento triste perché rimastico storie ed episodi di un tempo abbastanza lontano, quello della mia adolescenz­a vissuta tra Milano e l’argine del Po, dove c’era la cascina dei miei nonni.

Il cimitero dove vado non è paragonabi­le al Monumental­e, che mette soggezione e disorienta per la sua vastità. È un cimitero di paese, come ce ne sono tanti, ed è quello di Monticelli Pavese.

Percorro il vialetto e mi fermo davanti a qualche volto noto e conosciuto e intanto faccio qualche consideraz­ione sulla precarietà della vita e su quanto buon senso abbiamo perduto oggi, in una società avvelenata e incattivit­a che non si preoccupa del futuro di tanti giovani.

L’altro giorno davanti alla lapide di un vecchio amico anche se più anziano di me (avrà capito che non sono troppo giovane) mi sono ricordata di quello che mi diceva quando avevo dei dubbi sulle scelte da fare. Citava un film di Frank Capra interpreta­to da Gary Cooper, di cui non ricordo il nome, e ripeteva una frase usata dalla madre nei confronti del figlio: «Fai la cosa giusta perché è giusta, non perché ti serve».

Sono cresciuta pensando spesso alle sue parole e a come si diventava grandi negli Anni Sessanta in paese e in città, con intorno persone che usavano anche i dialoghi di un film per invitarci a rispettare gli altri e ad ascoltare la voce del cuore.

Leggendo il Corriere della sera questa mattina (ieri, ndr), ho visto la fila delle persone che si offrivano come donatori per il piccolo Alex, bambino malato di una patologia rara che necessita di trapianto di midollo osseo e ho scritto di getto, pensando che c’è ancora chi fa la cosa giusta, senza sapere niente di quel film. È proprio questa immagine che voglio portare nei prossimi giorni al cimitero, passando davanti a quell’amico di famiglia che mi ha lasciato un ricordo che mi ha accompagna­to tutta la vita.

Cara Mirella, la bellezza dei sentimenti è poterli condivider­e. Difficile aggiungere altro a quel che ha scritto, anche la visita a un cimitero può essere una intensa Soon River che incoraggia a non arrendersi mai. Mi manca di conoscere il film con Gary Cooper: ce n’è uno che si intitola «È arrivata la felicità», con Jean Artur. Se è quello giusto, cercherò di vederlo.

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