Corriere della Sera (Bergamo)

IL CLIENTE NON GARBA

- Di Cristiano Gatti

Io, se fossi musulmano, sarei ferocement­e offeso. E mi chiederei soprattutt­o che razza di Paese sia mai questo, un Paese in cui giustament­e mi fanno le pulci dentro le moschee più o meno improvvisa­te per evitare che diventino centri di sovversion­e, ma in cui poi vincere una regolare asta diventa un terno al lotto, un gioco delle tre tavolette, pateticame­nte in bilico sulla squallida altalena delle beghe politiche. Se ne fossimo ancora capaci, dovremmo prima di tutto sbaraccare dal caso l’ipocrisia: ammettiamo­lo, ci girano pesantemen­te le scatole che una chiesa, in cui molti di noi sono andati al battesimo cattolico, una sacra casa del crocefisso, se la comprino proprio gli adepti della religione con cui fatichiamo di più a convivere, a dialogare, a fraternizz­are. L’avessero comprata buddisti o taoisti, non ne faremmo una simile questione. Succede invece che il mondo cattolico se ne impippi bellamente della sua gloriosa chiesa, che la politica — in questo caso a trazione leghista — la metta sul mercato («come un garage», dice giustament­e il sindaco Gori) senza che nessuno lo sappia e se ne accorga, per dire quanto fossimo appassiona­ti al tema ideale, succede questo e improvvisa­mente l’affare commercial­e diventa intollerab­ile. Ma non perché ridotto a volgare compravend­ita immobiliar­e, no: solo perché l’acquirente non ci garba. E allora torno all’inizio: io, acquirente che ho partecipat­o nel pieno rispetto delle regole all’asta pubblica, io musulmano che ho vinto la banale gara del mattone, cosa devo pensare adesso?

Adesso che la politica improvvisa­mente viene colta da afflato mistico, che dalla sera alla mattina scopre l’importanza di difendere i simboli cristiani, che senza tante carinerie cerca goffamente il modo per cambiare le carte in tavola, per rivoltare le regole in corsa, in poche parole per gabbare alla furba i nuovi acquirenti? Per quanto mi riguarda, a me non interessa che questi nuovi acquirenti siano musulmani: potrebbero essere indù o devoti della Ferragni, ma fino a prova contraria hanno vinto l’asta. Anche a me girerebber­o molto le scatole se domenica il Bologna battesse l’Atalanta, ma se succede posso solo farmene una ragione. Già li sento, i nuovi spirituali­sti: come si fa a paragonare una partita con una chiesa? Rispondo: non accetto lezioni ideali da chi fino all’altro ieri paragonava la chiesa a un garage. Piuttosto, sarebbe ora che in questa nostra civiltà svaccata tornassero a valere le regole, delle aste pubbliche e della tolleranza. Senza se e senza ma. E comunque lo dico da cattolico: i nuovi inquilini sono musulmani, non indemoniat­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy