Nomine, ora Mara Azzi verso il Papa Giovanni
Nicora ha poche chance di essere confermato dopo il caso della cappella andata all’asta Per il Papa Giovanni la dg dell’Ats in prima fila, ma potrebbe anche essere promossa a Milano
La vicenda della chiesa dei Riuniti venduta, anche se solo per poche ore, agli islamici, andrà a incidere sui destini personali di Carlo Nicora, dg del Papa Giovanni che difficilmente verrà riconfermato. Al suo posto potrebbe arrivare Mara Azzi ( foto), attuale dg dell’Ats provinciale.
Carlo Nicora ha molto poca voglia di parlare. Quello che è successo attorno all’asta per la chiesetta degli ex Riuniti ha infastidito il direttore generale del Papa Giovanni perché a finire sotto pressione è stata tutta la struttura amministrativa dell’Asst di Bergamo. Le accuse piovute dalla Lega di aver gestito male la vicenda, permettendo che la cappella andasse all’asta e che nell’operazione si introducesse l’Associazione Musulmani, sono di fatto state confermate dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Il governatore non ha usato parole tenere nel commentare l’operato del dg della Trucca: si aspettava di essere consultato prima di un bando del genere, «e comunque mai avrei messo in vendita una chiesa».
La vicenda andrà a incidere direttamente sui destini personali di Nicora e sugli assetti di potere nella sanità bergamasca, e lombarda in genere. A dicembre è previsto un giro di nomine che, dopo tre anni, modificherà la geografia dei manager di ospedali e Ats. L’attuale direttore generale del Papa Giovanni difficilmente verrà confermato. Un esito già improbabile prima del caso della chiesa-moschea. Gli assetti politici in Regione sono molto diversi da quando, era il 2010, Nicora venne per la prima volta nominato dg a Bergamo, e dal 2015, anno della conferma sia per lui che per Mara Azzi, attuale dg dell’Ats provinciale. Quest’ultima, da sempre nell’orbita leghista, verrà con ogni probabilità promossa e l’ipotesi che prenda il posto di Nicora alla Trucca è molto seria, come già lo era una settimana fa: solo che prima dell’asta incriminata, il manager di origini varesine aveva buone possibilità di essere promosso in un importante polo ospedaliero milanese. Ora questa possibilità diventa complicata, vista la freddezza di Fontana e l’aperta ostilità della Lega. La Azzi potrebbe dunque approdare al Papa Giovanni (ipotesi già vagliata dalla giunta Maroni nel 2015) oppure essere promossa a Milano. In quel caso, sul tavolo per l’Asst del capoluogo ci sarebbe anche il nome di Francesco Locati, attuale dg a Seriate. Ma l’ospedale di Bergamo è oggi uno dei primi cinque per importanza in Lombardia e la giunta potrebbe scegliere nomi di peso anche da fuori provincia.
La scelta dei futuri manager della sanità arriverà prima di Natale. Entro il 6 dicembre la commissione dei tre saggi nominata da Fontana dovrà scremare 100 nomi da una lista che attualmente ne comprende 250. Ha suscitato non poche polemiche la scelta di non proseguire col percorso iniziato nel 2015, quando la short list venne determinata da un test a crocette. Questa volta si passerà attraverso colloqui orali. E comunque, alla fine, le nomine toccheranno alla politica. (s.b.)
La selezione Questa volta non è previsto il quiz per gli aspiranti dg, prima lista decisa da tre saggi