L’Atalanta concede il bis Parma travolto
Dopo la cinquina al Chievo, contro il Parma finisce 3-0 Apre l’autogol di Gagliolo, quindi le reti da corner di Palomino e Mancini
Un autogol di Gagliolo e poi le reti di Palomino e Mancini (nella foto, la sua esultanza), nella ripresa, consentono all’Atalanta di superare il Parma per 3-0 e di rilanciarsi ulteriormente dopo la vittoria di sette giorni fa contro il Chievo.
Parecchio gioco, tre gol e anche un pizzico di fortuna. L’Atalanta distrugge il Parma per 3-0, grazie a un’autorete di Gagliolo (su carambola con Sepe) e due corner, sfruttati al meglio da Palomino e Mancini. La rincorsa alle zone nobili della classifica è quindi ricominciata, per una squadra che pare aver dimenticato i fantasmi danesi.
Poche novità rispetto alla vigilia, con Gasperini che sceglie Barrow sull’out mancino e Gomez punto di riferimento centrale, come contro il Chievo Verona. Nel Parma non c’è Inglese ma solo Gervinho, al rientro dopo qualche settimana di stop. Il 4-3-3 di D’Aversa è molto attento, abituato a difendere per poi ribaltare l’azione con pochi passaggi. Cosa che non riesce nei primi minuti perché l’Atalanta trova subito ritmo e metri, alzando il baricentro fino alla trequarti avversaria. Ilicic sembra ispirato, tanto che il primo tiro verso la porta è suo, con Sepe che si accartoccia, bloccando. Tuffo identico poco dopo su de Roon, nonostante il pallone fosse decisamente più angolato. Il copione è quello annunciato, perché gli ospiti si godono la rocciosità difensiva di Bruno Alves e Gagliolo, con l’Atalanta che ci prova da fuori con Gomez, Toloi e il solito Ilicic, salito in cattedra anche nei dribbling.
L’opportunità più importante della prima mezz’ora è però del Parma, con Ceravolo — ex di giornata — che di tacco da pochi passi impegna Berisha, costretto all’intervento con i piedi. Nonostante altre due conclusioni verso i pali nerazzurri, ancora di Ceravolo e un missile dalla distanza di Barillà, è Barrow ad avere sul cranio la sfera con scritto «spingimi» dopo un affondo di Gosens sulla sinistra, ma la zuccata è troppo debole e centrale, facile per Sepe disinnescare la minaccia. Così il primo tempo si conclude 0-0, causa cronica incapacità di pungere nei sedici metri da parte della squadra di Gasp, certamente vincitrice ai punti ma non nel punteggio.
E rischia grosso, nella ripresa, quando dopo un batti e ribatti Gervinho si trova il pallone a due passi dalla riga. Il sinistro, a colpo sicuro, viene deviato da un difensore nerazzurro e la palla sbatte sul palo prima di finire in calcio d’angolo. Occasione che però rende bene l’idea della pericolosità della formazione ducale, messa in campo «all’italiana». L’evento che cambia il corso delle cose arriva poco
più tardi, al decimo: grande break di de Roon, che scarica per l’accorrente Ilicic, solo al limite dell’area. La saetta non è troppo angolata, Sepe ci può mettere i pugni, ma non sulla carambola successiva con Gagliolo. Autogol e 1-0 nerazzurro, con un po’ di fortuna, quella che era andata perduta nel break negativo del post Copenaghen.
In svantaggio pure gli ospiti devono scoprirsi, lasciando qualche spazio in più nella pressione verso il portatore di palla. L’Atalanta ci va a nozze, la manovra scorre molto più veloce in transizione, al di là di qualche imprecisione dovuta alla smania di diventare protagonisti, oltre che alla pioggia battente. A proposito di mancanze, nei due anni di Gasperini a Bergamo sono stati moltissimi i gol dei difensori su calcio piazzato. Fino al settantaduesimo di Atalanta-Parma il conto è ancora a zero: Palomino cancella la statistica intervenendo sul secondo palo su un corner prolungato da Mancini, completamente dimenticato dalla difesa del Parma. Nemmeno il Var toglie la gioia all’argentino per il due a zero, come non può niente a dieci dal termine, quando Mancini resiste nel corpo a corpo con Rigoni e manda sotto la traversa per il 3-0. Al tabellino si vorrebbe iscrivere anche Ilicic — che colpisce una traversa dal limite — ma la festa è già completa, la seconda consecutiva dopo la vittoria con il Chievo. Tornano i tre punti casalinghi dopo il pareggio con il Torino e le sconfitte con Sampdoria e Cagliari.