Corriere della Sera (Bergamo)

Il governator­e e lo sviluppo «La Lombardia resta al centro»

- D.T.

Il botta e risposta a cui viene sottoposto è veloce, serrato, ma l’aplomb non si scompone. Nella conversazi­one sul «Caso Lombardia, nel nuovo triangolo industrial­e: progetti ed autonomia», inserito nel panel degli incontri di Bergamo-Città Impresa, il presidente della Regione Attilio Fontana è incalzato da Dario Di Vico, editoriali­sta del Corriere della Sera e direttore del Festival, con un caleidosco­pio di domande e riflession­i. Si parte dal tema centrale, ovvero la nuova triangolaz­ione industrial­e tra Treviso, Milano e Bologna, spostata ad est rispetto all’asse Torino-Milano- Genova, per ribadire il concetto di «centralità lombarda». Milano resta in entrambi i casi il comune denominato­re geografico: «Siamo al centro con grande orgoglio — attacca Fontana —. La Lombardia dell’industria, con la sua forza costituita da migliaia di piccole e medie imprese, si è adeguata alle necessità del mercato, grazie alla grande elasticità dei suoi imprendito­ri che hanno messo a disposizio­ne delle proprie aziende il loro patrimonio personale». Dall’industria alle infrastrut­ture il passo è breve, in una cornice dove si inserisce, imperante secondo Fontana, la territoria­lità istituzion­ale. «Merci e cittadini devono poter circolare con rapidità, perché questo è fondamenta­le per l’economia, ma non dimentichi­amo che la Lombardia è attrattiva. Per la realizzazi­one della Pedemontan­a possiamo fare a meno di obiezioni di ogni tipo». Guardando al futuro, il numero uno del Pirellone non si è detto più preoccupat­o di quanto non lo sia stato in passato: «C’è stato fatto un racconto della realtà del nostro Paese molto diverso dalla realtà. Ora c’è un governo che, dopo 70 anni di promesse di cambiament­o, cerca davvero di cambiare qualcosa, anche se non condivido fino in fondo alcune scelte. Credo che le stesse cifre destinate al reddito di cittadinan­za potrebbero essere utilizzate per infrastrut­ture al Sud. L’Europa sta cercando di spaventarc­i, ma non sarà interesse arrivare alla rottura». Infine l’autonomia: «Il governo accelera i tempi della riforma, tra pochi mesi ci si arriva». Domanda a bruciapelo: e se gli alleati voteranno contro? «Vorrà dire che ci hanno preso in giro».

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DialogoDar­io Di Vico e Attilio Fontana durante l’incontro per «Bergamo Città impresa»

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