Assalto alle slot militari travolti Coppia in cella
Clusone, nella fuga feriscono due carabinieri
Al posto di blocco, all’inizio, si sono fermati. Lei al volante, lui sul sedile del passeggero. Lei è una cubana che fa la ballerina nei night. Lui un disoccupato di Onore con una rapina finita male già una decina di anni fa, quando aveva solo 19 anni. Lei apre la portiera, sembra intenzionata a rispettare l’«alt». Ma mentre il brigadiere più vicino fa per toglierle le chiavi dal cruscotto, ci ripensa e dà gas. Lo trascina per alcuni metri, i colleghi sparano verso l’auto per bloccare la fuga. Il brigadiere resta a terra. La donna fa inversione, torna verso le pattuglie, lo punta e tenta di travolgerlo. Lo avrebbe ammazzato se non si fosse spostato all’ultimo. Fine della prima parte del film. Per la seconda bisogna andare avanti di quasi 12 ore, quando i Bonnie e Clyde della situazione sono stati catturati con i mille euro presi dalla sala slot. Devono rispondere di rapina, resistenza e tentato omicidio.
Luciano Rocco, 29 anni, e Nilvia Delgado, 32, si presentano alla «Miniera d’oro» di Clusone alle 23.45 di martedì. Delgado si nasconde il viso sotto un cappuccio, Rocco ha un passamontagna ed è armato. È solo una pistola giocattolo, ma il titolare e il cliente che se la vedono puntare addosso non possono saperlo. Vogliono i soldi del gioco d’azzardo, al gestore ordinano di infilarli in un sacchetto. A suo dire, sono tremila euro.
Subito dopo, in caserma scatta l’allarme e ci vuole un attimo per avere l’intuizione giusta. Due giorni fa un uomo e una donna con una pistola, di nuovo, hanno dato l’assalto alle poste di Gorno. Hanno preso 400 euro e lasciato un indizio importante. Tornando dalla Val del Riso, si sono ritrovati incolonnati dietro un cantiere stradale. Da come si agitavano nell’auto, a chi ha guardato le telecamere pubbliche è stato evidente che si trattasse di loro. Sono risaliti così all’intestatario dell’auto, un anziano di Cerete, che in passato aveva aiutato Rocco. Visto il precedente del 29enne, autore nel 2008 di una rapina a mano armata a Ponte Nossa con fuga in pullman, i militari hanno pensato a lui e l’altra notte l’hanno aspettato con tre auto all’inizio di Onore.
Verso le 3.50 i fari della Fiat Tipo nera con a bordo la coppia illuminano il posto di blocco. Guida Delgado, che, appunto, in un primo momento accosta. Poi però, quando il brigadiere si avvicina, ci ripensa. Prima lo trascina per alcuni metri, poi cerca di investirlo. È un maresciallo esperto, di quelli che il territorio lo conoscono alla virgola e a 54 anni vogliono ancora essere in prima linea. Ha il volto insanguinato, non vede più, però riesce a spostarsi in modo da attutire l’impatto. Comunque, l’auto lo prende e lo fa volare sull’asfalto. A terra resta una pozza di sangue. I colleghi per fermare i due sparano una decina di colpi, forano una delle gomme po- steriori e la Tipo si cappotta oltre il ponticello della pista ciclabile. A quel punto, i fidanzati, illesi, si gettano a piedi verso il greto del Borlezza.
All’ospedale Papa Giovanni le ambulanze accompagnano un appuntato di 39 anni, ferito lievemente, e il brigadiere, operato al setto nasale. Ha anche fratture a un piede e a un ginocchio. È stato dimesso 40 giorni di prognosi nel pomeriggio, proprio quando i 50 uomini schierati dall’alba, con posti di blocco ovunque in Val Seriana, sono arrivati alla legnaia di Fino del Monte dove si era rifugiata la coppia. Dormivano seminudi, perché si erano bagnati attraversando il torrente. Avevano 1.150 euro, la finta pistola e il passamontagna. A casa, altri due fucili giocattolo. Assistiti dall’avvocato d’ufficio Barbara Bruni, saranno interrogati in carcere nei prossimi giorni. «Lascia sgomenti che una donna abbia tentato di investire un carabiniere in quel modo», evidenzia il comandante provinciale Paolo Storoni che ha fatto visita al brigadiere in ospedale e seguito le ricerche a Clusone.
Gli spari Per bloccare la coppia le pattuglie hanno sparato verso la loro auto una decina di colpi