Corriere della Sera (Bergamo)

Gli americani escono La Siad tutta ai Sestini

I partner americani cedono le quote: ordine Ue

- Di Donatella Tiraboschi

Praxair, per fondersi con i tedeschi di Linde, dice addio alla joint venture che dal 1987 la legava con la Siad. E tutta la proprietà torna, attraverso la finanziari­a Flow Fin, alla famiglia Sestini: «Il 2018 si chiuderà con una crescita di fatturato del 8-10% ed un migliorame­nto di tutti gli indicatori economici».

Ad un passo dagli 83 anni Roberto Sestini, capitano d’industria nell’accezione più autentica, non avrebbe forse pensato di trovarsi a fronteggia­re una situazione così imprevista. E cioè di veder chiudersi la joint venture che dal 1987 legava i destini industrial­i della sua Siad, l’azienda di famiglia che guida con il figlio Bernardo, con Praxair.

I suoi trentennal­i partner americani, dopo un primo tentativo fallito nel 2016, hanno deciso, infatti, di ammogliars­i con i tedeschi di Linde per dare vita con un’operazione dal valore di 65 miliardi di dollari, ad un gruppo leader mondiale nel settore dei gas industrial­i. Perché il matrimonio tra i due colossi s’avesse da fare, la Commission­e Europea ha dettato le sue leggi: Praxair ha dovuto cedere le sue partecipaz­ioni strategich­e, tra cui la quota nella joint con Siad. Era ancora piena estate, il quadro dell’operazione nebuloso, ma patron Roberto era stato chiaro: «Se così accadrà, Siad tornerà nostra». E così è stato. Di parola.

Bilancio «Il 2018 si chiuderà con un migliorame­nto di tutti gli indicatori economici»

Siad è tornata nostra, cioè della famiglia Sestini e della sua finanziari­a Flow Fin, e totalmente bergamasca. In un percorso che, dopo anni di grandi cessioni, è esattament­e l’inverso: una grande (ri)acquisizio­ne. Lo switch è stato doppio: Flow Fin ha acquistato il 34% del pacchetto azionario che Praxair Italia aveva in Siad, che a sua volta ha ceduto a Praxair Italia il 40% delle azioni che deteneva in Rivoira, azienda di origini torinesi attiva nella produzione e distribuzi­one di gas.

Il valore del riassetto azionario non è stato reso noto, ma in una nota, il Gruppo rassicura tutti, a cominciare dai 1.900 dipendenti, e a tutto campo. «Per Siad non cambia nulla — afferma il presidente —. Pur nel rammarico della necessaria separazion­e da Praxair, non vi è alcun dubbio sulla capacità del nostro gruppo di proseguire nel cammino intrapreso e di mantenere gli obiettivi prefissati. Come è nel dna di Siad, si confermano i principali valori aziendali: l’orientamen­to alla ricerca, all’innovazion­e, al rapporto di partnershi­p con i clienti ed i fornitori, all’eccellenza operativa in virtù di un proprio know-how, della forza delle proprie maestranze che si realizza nelle diverse linee di business in Italia e all’estero. Proseguirà inoltre — conclude — il programma di continuo sviluppo delle proprie tecnologie in campo ingegneris­tico».

«Si conferma — gli fa eco il figlio e amministra­tore delegato Bernardo — l’andamento positivo degli ultimi anni ed in particolar­e il 2018 si chiuderà con una crescita di fatturato del 8-10% (nel 2017 ammontava a 580 milioni, ndr) ed un migliorame­nto di tutti gli indicatori economici. Anche le previsioni riguardo il 2019 sono positive e prevedono di almeno replicare le performanc­e del 2018».

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Eccellenza Lo stabilimen­to Siad di Osio Sopra

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