Congresso Cgil, lo sfogo misterioso
Il tesoriere uscente: mi chiesero di mischiare le carte, mi rifiutai. Nessuno commenta
«Mi hanno chiesto di mescolare le carte a Bergamo, ma ho risposto di andare a quel paese e non l’ho fatto». Le parole del segretario organizzativo uscente Giuseppe Mascioli silenziano la platea del congresso Cgil che ha riconfermato Gianni Peracchi come segretario generale provinciale. «Si è trattato di uno sfogo personale», ha spiegato. La segreteria non ha voluto commentare.
A conclusione dell’ottavo Congresso territoriale, ieri pomeriggio la Cgil di Bergamo ha riconfermato Gianni Peracchi come segretario generale provinciale.
«Giovani e formazione sono priorità anche all’interno del sindacato per essere in grado di stare dietro ai processi di cambiamento in atto nel mondo del lavoro — precisa Peracchi —. Cambiamento che passa anche da nuove formule organizzative e studiando gli effetti dei nuovi lavori. Con la necessità in provincia di qualificare maggiormente i lavoratori». Affiancando «i sindacalisti più anziani, che rappresentano il radicamento sul territorio — continua —, a quelli più giovani, rinnovando il volto dell’organizzazione attraverso un nuovo linguaggio e modo di pensare». Un altro binomio fondamentale è «territorio e persone — conclude Peracchi —: rimane l’intenzione di collaborare con gli attori del territorio, attraverso un modello partecipativo di contrattazione e una unità sindacale che è importante. La prossimità alle persone, attraverso la presenza sul territorio, è un modo per rispondere ai bisogni collettivi in chiave confederale».
Il clima festoso è stato brevemente interrotto da una dichiarazione conclusiva del segretario organizzativo uscente (chiusura naturale della carica, dopo un doppio mandato), Giuseppe Mascioli, che ha lasciato tutti stupiti. Dopo un momento di commozione per la fine del proprio incarico o forse di sfogo della stanchezza della lunga maratona congressuale, infatti, Mascioli dal palco ha ammesso che alcuni anni fa «mi hanno chiesto di mescolare le carte a Bergamo, ma ho risposto di andare a quel paese e non l’ho fatto». In sala è sceso un silenzio stupito, perché anche la platea non ha compreso a cosa si stesse riferendo. Interpellato direttamente, una volta sceso dal palco, Mascioli non è voluto tornare sull’argomento, definendo quelle parole uno «sfogo personale al congresso». La segreteria non ha voluto commentare.