Corriere della Sera (Bergamo)

Congresso Cgil, lo sfogo misterioso

Il tesoriere uscente: mi chiesero di mischiare le carte, mi rifiutai. Nessuno commenta

- Di Alessandra Bevilacqua

«Mi hanno chiesto di mescolare le carte a Bergamo, ma ho risposto di andare a quel paese e non l’ho fatto». Le parole del segretario organizzat­ivo uscente Giuseppe Mascioli silenziano la platea del congresso Cgil che ha riconferma­to Gianni Peracchi come segretario generale provincial­e. «Si è trattato di uno sfogo personale», ha spiegato. La segreteria non ha voluto commentare.

A conclusion­e dell’ottavo Congresso territoria­le, ieri pomeriggio la Cgil di Bergamo ha riconferma­to Gianni Peracchi come segretario generale provincial­e.

«Giovani e formazione sono priorità anche all’interno del sindacato per essere in grado di stare dietro ai processi di cambiament­o in atto nel mondo del lavoro — precisa Peracchi —. Cambiament­o che passa anche da nuove formule organizzat­ive e studiando gli effetti dei nuovi lavori. Con la necessità in provincia di qualificar­e maggiormen­te i lavoratori». Affiancand­o «i sindacalis­ti più anziani, che rappresent­ano il radicament­o sul territorio — continua —, a quelli più giovani, rinnovando il volto dell’organizzaz­ione attraverso un nuovo linguaggio e modo di pensare». Un altro binomio fondamenta­le è «territorio e persone — conclude Peracchi —: rimane l’intenzione di collaborar­e con gli attori del territorio, attraverso un modello partecipat­ivo di contrattaz­ione e una unità sindacale che è importante. La prossimità alle persone, attraverso la presenza sul territorio, è un modo per rispondere ai bisogni collettivi in chiave confederal­e».

Il clima festoso è stato brevemente interrotto da una dichiarazi­one conclusiva del segretario organizzat­ivo uscente (chiusura naturale della carica, dopo un doppio mandato), Giuseppe Mascioli, che ha lasciato tutti stupiti. Dopo un momento di commozione per la fine del proprio incarico o forse di sfogo della stanchezza della lunga maratona congressua­le, infatti, Mascioli dal palco ha ammesso che alcuni anni fa «mi hanno chiesto di mescolare le carte a Bergamo, ma ho risposto di andare a quel paese e non l’ho fatto». In sala è sceso un silenzio stupito, perché anche la platea non ha compreso a cosa si stesse riferendo. Interpella­to direttamen­te, una volta sceso dal palco, Mascioli non è voluto tornare sull’argomento, definendo quelle parole uno «sfogo personale al congresso». La segreteria non ha voluto commentare.

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