Corriere della Sera (Bergamo)

L’addio a Paolo Crivelli «Un grande stratega dell’arte di governare»

- Matteo Castellucc­i

La sala consiliare stracolma, ne è certo chi l’ha conosciuto, è «il riconoscim­ento che ha sempre meritato», da parte della città. Il commiato laico per Paolo Crivelli ( foto), scomparso a 73 anni, raduna la sinistra, presente e passata, e molti amici. Assessore e vicesindac­o, socialista in rotta con lo strapotere craxiano, al tracollo della Prima repubblica sceglie «la seconda fila — ricorda Roberto Bruni, che lo volle come capo di gabinetto —, a curare le carriere altrui più della propria. Era difficile non volergli bene». Rinuncia alla «ribalta», tributatag­li ieri secondo Bruni, ma Crivelli resta un riferiment­o. Un passo indietro, avvolto nel fumo: uno stratega, soprannomi­nato «eminenza grigia» o «cardinale Richelieu» dai giovani civici che ha svezzato. «Un grande artista dell’arte di governare», lo definisce il sindaco Gori. «Leggeva la politica in modo raffinato, ne coglieva i rapporti di forza. Era intelligen­te nel cucire relazioni, superare i contrasti: mai banale, mai incline al conformism­o». Gori ne evoca l’ironia combinata alla «calma olimpica»: un osservator­io sulla realtà per disseziona­re i problemi e stemperare la tensione con una battuta. «Il suo carattere evitava spigoli», racconta la compagna di partito Pia Locatelli, che ne ripercorre le battaglie della vita amministra­tiva, incluso lo schiaffo (per alcuni solo un buffetto) in risposta alle calunnie di un avversario leghista. «Si vedeva che allora c’era una classe dirigente», conclude Locatelli.

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