Un Beckett «da circo» per i bimbi
Al Teatro Munari uno spettacolo onirico con le musiche originali di Riccardo Nova
Visto dall’alto di una prospettiva circense, il mondo dell’assurdo di Samuel Beckett diventa stimolante terreno d’incontro tra musica contemporanea, danza, giocoleria a misura di bambino e di ragazzo. Dalla riscrittura drammaturgica di «Atto senza parole I» di Beckett, il compositore Riccardo Nova ha elaborato una partitura originale per percussioni ed elettronica commissionata da Milano Musica con il sostegno di Ernst von Siemens Musikstiftung che ora assume la forma compiuta di un dramma musicale circense intitolato «Dall’alto. Prova ancora. Cadi ancora. Cadi meglio». Lo spettacolo, consigliato dagli 8 anni in su, sarà presentato in prima assoluta domani alle 20.30 con replica domenica alle 16.30, quindi il 13 e 15 novembre al Teatro Bruno Munari (via Giovanni Bovio 5, tel. 02.27002476, biglietti 8€) in una produzione, ideata da Cecilia Balestra e coordinata da Filippo Malerba, che affianca il festival di Milano Musica «Györgi Kurtág. Ascoltando Beckett», l’associazione performativa Quattro X4 e il Teatro del Buratto.
Singolare la genesi della partitura musicale di Nova: il compositore racconta, infatti, di aver letto il testo beckettiano e sognato di essersi trasformato nel suono di tre uccelli che comunicano con gli altri animali della foresta. Dalla suggestione onirica è nato il desiderio di registrare con il cellulare i propri suoni durante il sonno ed elaborare il materiale raccolto in composizione musicale. Il passo successivo è stato coinvolgere il regista Giacomo Costantini e il coreografo spagnolo Roberto Olivan in un dramma musicale circense che ruota intorno alla storia beckettiana del protagonista P che tenta invano di raggiungere l’acqua in un deserto senza via d’uscita. Qui però i personaggi in scena sono sei, quattro performer di circo muniti di corda aerea, palline di giocoleria e scala di equilibrio (Caterina Boschetti. Giulio Lanfranco, Clara Storti, Simon Wiborn) e due musicisti (Pino Basile e Simone Beneventi) alle prese con tamburi di legno, gong e percussioni ad acqua.