Il conto salato del maltempo: 16 milioni di euro
Danni accertati in 38 Comuni. Bassa flagellata
Sedici milioni di euro: è il primo totale dei danni provocati dal maltempo che ha flagellato la provincia di Bergamo la scorsa settimana. La somma è contenuta nelle prime schede presentate da 37 Comuni e dalla Provincia alla Regione, per dare il via al percorso per ottenere i risarcimenti. Regione che ieri ha chiesto al governo la dichiarazione di stato di emergenza. La somma più grossa è stata presentata da Calcio, dove una tromba d’aria ha devastato abitazioni e aziende agricole. Ma il disagio maggiore in questo periodo viene subito da Vilminore: nel paese della Val di Scalve sono cadute frane su tre provinciali, e l’abitato è diviso in due. La cosa sta rendendo la vita complicatissima agli abitanti, agli studenti che devono andare nelle scuole al di là della strada franata e anche alle ditte, i cui dipendenti devono fare giri lunghi 30 chilometri per raggiungere il posto di lavoro.
Un conto è caricare il bidone di latte davanti alla stalla e portarlo in deposito. Un conto è sballottolarlo lungo 40 chilometri di tornanti: «Quando arriva alla Latteria sociale, il latte ormai è quasi panna», racconta il sindaco di Vilminore Pietro Orrù. Il paese della Val di Scalve è quello che sta patendo i danni maggiori dal maltempo della settimana scorsa: «Con le provinciali franate abbiamo perso due dei tre accessi al paese, l’abitato è spaccato in due: da una parte l’asilo, dall’altra elementari e medie, anche solo andare alle Poste è un problema», descrive il sindaco. Anche gli orari delle messe sono cambiati, e i fedeli di Bueggio, Pezzolo, Nona e Teveno devono andare a Colere. «I miei 55 dipendenti devono percorrere 60 chilometri tra andata e ritorno», racconta Ottavio Duci, titolare della Effedi Meccanotek. E meno male che il Comune ha sistemato un sentiero pedonale per oltrepassare la frana: l’hanno inaugurato ieri i bambini dell’asilo che hanno trovato dalla parte opposta il pulmino della parrocchia. Mentre a elementari, medie e superiori pensa la Sab. Anche le tre ditte del polo industriale del Roccolo, in cui lavorano in tutto 90 persone, hanno organizzato servizi navetta con le auto, racconta ancora Duci: «I dipendenti arrivano a un’estremità, e quando passano da questa parte si va a prenderli in auto. Ma i camion devono passare da Colere. Non sarebbe stato un problema dover sopportare qualche settimana, ma qui serviranno mesi».
Per i lavori a Vilminore serviranno 1 milione e 130 mila euro. Il totale dei danni in provincia è di 16 milioni, 311.861 euro in 38 Comuni. Il calcolo è stato effettuato dalla Regione, che ha chiesto al governo lo stato di calamità naturale. La somma più alta sono i 3.771.550 euro di Calcio, per le devastazioni provocate dalla tromba d’aria (1.550.000 euro solo per le 15 aziende agricole coinvolte). «Su una strada di un chilometro sono venuti giù 25 alberi che hanno portato con sé il ciglio stradale — racconta il sindaco Elena Comendulli —. Quando sono andata a controllare il parco comunale ho chiuso gli occhi per non guardare». Segue in classifica Branzi con 2.543.000 euro di danni e con 20 metri di acquedotto tranciati da una frana. E poi c’è appunto Vilminore, che registra anche 80 mila euro di danni ai privati. Ma il sindaco calcola per ogni giorno «275 euro di costo in più per il trasporto dell’asilo, altrettanti per le altre scuole, 150 euro per la Latteria sociale, 500 euro per ognuna delle tre aziende del polo industriale». A Vilminore, dove domani arriverà il nuovo presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, gli interventi da fare sono tre: uno potrà essere risolto in pochi giorni appena il meteo lo permetterà; per il secondo basteranno venti giorni appena i privati libereranno la strada dai detriti caduti dalle loro proprietà, mentre per il terzo servirà più tempo. E visto che è coinvolto un muro comunale, anche l’amministrazione dovrà contribuire.
L’elenco dei danni comprende Adrara San Rocco (35.600 euro per due frane); Albano (540 mila euro per tetti scoperchiati a case e anche alla biblioteca); Ardesio (65 mila); Berzo San Fermo (350 mila euro per quattro frane); Bossico (55.200); Calcinate (425.500); Camerata Cornello (362 mila euro, c’è anche la distruzione della strada per le sorgenti); Caravaggio (371.456); Carona (187 mila); Casnigo (190.767); Castione (111.500 per cadute di alberi e massi, alcuni dei quali lungo la strada per il Pora ancora pericolanti); Cividate (1.210.000); Colere (16 mila); Cortenuova (75 mila); Costa Volpino (188 mila euro anche per una frana a Ceratello che ha isolato sei cascine); Covo (113.582 per danni dal vento e infiltrazioni nelle scuole); Dossena (69 mila, danneggiata anche alla tensostruttura comunale); Endine (305 mila per esondazioni); Foppolo (192 mila); Grone (14.500 per una pizzeria allagata); Isola di Fondra (114 mila); Lenna (208 mila); Mapello (180.665); Monasterolo (335.510); Mornico (313.560); Nembro (41 mila); Oltressenda (71 mila, ci sono ancora molti alberi pericolanti a Valzurio); Pradalunga (31.200); Pumenengo (914.396); Roncobello (102 mila); San Pellegrino (70 mila, anche con danni al cimitero); Scanzorosciate (26 mila); Trescore (73.022); Treviglio (640 mila); Valleve (545 mila, una frana ha isolato la frazione Vendullo). In più lo Ster ha calcolato 280 mila euro per danni lungo il Brembo. Ma non è finita: ieri fra Algua e Serina 150 metri cubi di terra e pietre sono caduti sulla provinciale. E anche quella è chiusa al traffico.
Vilminore Paese diviso a metà dalla frana, al via un servizio navetta grazie a una passerella