Corriere della Sera (Bergamo)

Il ritorno di Zapata e la dieta di Barrow

Non solo bella, l’Atalanta ha dimostrato di avere personalit­à e di saper soffrire centrando una remuntada che mancava da undici mesi. Il (lento) ritorno di Zapata e la dieta di Barrow

- Magri

Bella. E quando è un po’ sciupata, perché non sempre è possibile essere al top, cinica. In poche parole, una grande squadra. La vittoria contro il Bologna è forse la più importante della stagione per l’Atalanta. Per come è maturata. In rimonta, in trasferta, contro una formazione brava a imbavaglia­re le bocche di fuoco più temibili, Gomez e Ilicic. Capace, inoltre, di spaventare in tre occasioni nitide Berisha. Insomma, la gara in Emilia, se fosse stata disputata un mese fa, avrebbe probabilme­nte avuto un esito diverso. Invece, soprattutt­o una volta ripassati in vantaggio, i nerazzurri sono riusciti a gestire il risultato e a resistere alla pressione di chi, davanti al proprio pubblico, voleva fare risultato per allontanar­si dalla zona retrocessi­one.

Invece si è concretizz­ata la remuntada che, nell’era Gasperini, mancava da quasi un anno. L’ultima, infatti, risaliva al 12 dicembre 2017: vantaggio iniziale del Genoa ribaltato dalle reti di Ilicic e Masiello. Ed è curioso che due giorni fa al Dall’Ara l’operazione sorpasso sia stata architetta­ta da chi il difensore sta sostituend­o (Mancini) e da Zapata che, come lo sloveno nella scorsa stagione, è un volto nuovo dell’attacco nerazzurro.

Attacco che ha visto luci e ombre. Perché se da un lato Gasperini ha finalmente avuto una risposta dal colombiano — primo gol in campionato —, dall’altro è stata certificat­a un’involuzion­e nel gioco di Barrow, parzialmen­te giustifica­ta dal non essere costanteme­nte, come nella scorsa stagione, il terminale centrale del tridente. Il gambiano, dopo aver fatto sfracelli nei preliminar­i di Europa League (contro avversari, però, poco probanti), si è messo a dieta; la questione non è solo quantitati­va, perché anche dal punto di vista della qualità il classe 1998 sembra latitare. Probabilme­nte nell’ultima annata ha sfruttato il fattore sorpresa e non è ancora pronto ad avanzare di uno step. Gasp, esattament­e come lo ha lanciato, lo aspetterà. In fondo ha aspettato pure Zapata, che si è sbloccato: il primo passo sulla strada, ancora lunga, che ha come meta tornare a essere il «vecchio» Zapata. Gli serve continuità e lo stesso impegno che ha riversato una volta chiamato in campo dopo essere partito ancora dalla panchina.

Il secondo passo, l’ex Samp, potrà compierlo contro l’Inter di domenica. Lo spera Gasperini che insegue il poker consecutiv­o che manca da oltre due anni. Nella stagione del miracoloso quarto posto, infatti, l’Atalanta riuscì a inanellare sei vittorie di fila.

Bomber Dopo i quattro gol nei preliminar­i, per Barrow zero reti n nove gare in campionato

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