Corriere della Sera (Bergamo)

Via ai lavori per la strada sul ponte

Ieri mattina i rocciatori di Rfi hanno installato i sensori

- di Fabio Paravisi

Irocciator­i di Rfi (foto), che ieri si sono arrampicat­i fra travi e putrelle per piazzare i sensori che registrera­nno gli effetti del cantiere, hanno dato il via al primo cantiere sul ponte di Calusco. Saranno cinque mesi di lavori sulla parte stradale, dopodiché il ponte sarà aperto a pedoni e ciclisti.

L’area attorno al cimitero di Paderno si sta riempiendo di macchinari, mentre i rocciatori di Rfi si sono arrampicat­i a sistemare i sensori. Si sta mettendo in moto la macchina delle Ferrovie per i primi lavori al ponte San Michele. Per ora si tratta di quelli che riguardano la sede stradale, comunque importanti perché permettera­nno una riapertura a pedoni e ciclisti.

I due Comuni alle estremità del ponte avevano messo a disposizio­ne di Rfi dei terreni come area di cantiere (Calusco aveva proposto una sterrata nei pressi della discoteca), ma è stata scelta la zona del cimitero sulla sponda lecchese. La giunta di Paderno si è riunita appositame­nte venerdì per approvare la convenzion­e che concede l’uso del terreno di via Airoldi fino al 31 maggio 2019, mentre i due consigli comunali hanno approvato le dichiarazi­oni di conformità urbanistic­a per il progetto di Rfi: un faldone spesso venti centimetri con 29 tavole. I lavori prevedono nei prossimi cinque mesi il restauro e il consolidam­ento dei parapetti, la messa in sicurezza dei camminamen­ti pedonali laterali con lastre del selciato originale, la sostituzio­ne dei guard rail e, quando ormai le condizioni meteo saranno

Gli strumenti I sensori serviranno a monitorare gli effetti del cantiere sulla struttura del ponte

migliorate, la posa dell’asfalto. Ieri i rocciatori di Rfi hanno installato i sensori che serviranno a monitorare eventuali movimenti e vibrazioni del ponte durante i lavori.

Nel corso dell’opera sarà effettuata una prima sostituzio­ne dei tiranti e degli spuntoni, cioè le strutture che a seconda dei casi esercitano le funzione di tiraggio o di spinta delle forze che sorreggono la struttura. Capitolo a parte per le barriere anti scavalcame­nto, quelli installate quattro anni fa per bloccare chi si buttava dal ponte. Quelle attuali vengono giudicate troppo alte e impattanti dalla Soprintend­enza di Brescia (che s’è espressa sul lato bergamasco, quella milanese per la sponda lecchese non ancora). Per le nuove barriere si deciderà in corso d’opera dopo la presentazi­one di un campione. Per i lavori sarà usata un’impalcatur­a che poggerà sul terreno nei pressi dei piloni del ponte e che si sposterà insieme al cantiere.

Ne uscirà una sede stradale con 3,5 metri di carreggiat­a, 1,5 per ciascuno dei due marciapied­i e 50 centimetri per i guard rail. I lavori dovrebbero durare cinque mesi, dopo di che ci sarà l’apertura al traffico ciclopedon­ale che darà un po’ di sollievo al traffico locale.

Entro fine anno sarà bandita la gara per i lavori che prevedono la sostituzio­ne di tutti gli elementi metallici che non assolvono più la loro funzione struttural­e. La durata stimata dei lavori è di 18 mesi dalla consegna, con un investimen­to di 21,6 milioni di euro.

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Rilievi I rocciatori di Rfi al lavoro ieri per eseguire una serie di interventi preparator­i sul ponte

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