Via ai lavori per la strada sul ponte
Ieri mattina i rocciatori di Rfi hanno installato i sensori
Irocciatori di Rfi (foto), che ieri si sono arrampicati fra travi e putrelle per piazzare i sensori che registreranno gli effetti del cantiere, hanno dato il via al primo cantiere sul ponte di Calusco. Saranno cinque mesi di lavori sulla parte stradale, dopodiché il ponte sarà aperto a pedoni e ciclisti.
L’area attorno al cimitero di Paderno si sta riempiendo di macchinari, mentre i rocciatori di Rfi si sono arrampicati a sistemare i sensori. Si sta mettendo in moto la macchina delle Ferrovie per i primi lavori al ponte San Michele. Per ora si tratta di quelli che riguardano la sede stradale, comunque importanti perché permetteranno una riapertura a pedoni e ciclisti.
I due Comuni alle estremità del ponte avevano messo a disposizione di Rfi dei terreni come area di cantiere (Calusco aveva proposto una sterrata nei pressi della discoteca), ma è stata scelta la zona del cimitero sulla sponda lecchese. La giunta di Paderno si è riunita appositamente venerdì per approvare la convenzione che concede l’uso del terreno di via Airoldi fino al 31 maggio 2019, mentre i due consigli comunali hanno approvato le dichiarazioni di conformità urbanistica per il progetto di Rfi: un faldone spesso venti centimetri con 29 tavole. I lavori prevedono nei prossimi cinque mesi il restauro e il consolidamento dei parapetti, la messa in sicurezza dei camminamenti pedonali laterali con lastre del selciato originale, la sostituzione dei guard rail e, quando ormai le condizioni meteo saranno
Gli strumenti I sensori serviranno a monitorare gli effetti del cantiere sulla struttura del ponte
migliorate, la posa dell’asfalto. Ieri i rocciatori di Rfi hanno installato i sensori che serviranno a monitorare eventuali movimenti e vibrazioni del ponte durante i lavori.
Nel corso dell’opera sarà effettuata una prima sostituzione dei tiranti e degli spuntoni, cioè le strutture che a seconda dei casi esercitano le funzione di tiraggio o di spinta delle forze che sorreggono la struttura. Capitolo a parte per le barriere anti scavalcamento, quelli installate quattro anni fa per bloccare chi si buttava dal ponte. Quelle attuali vengono giudicate troppo alte e impattanti dalla Soprintendenza di Brescia (che s’è espressa sul lato bergamasco, quella milanese per la sponda lecchese non ancora). Per le nuove barriere si deciderà in corso d’opera dopo la presentazione di un campione. Per i lavori sarà usata un’impalcatura che poggerà sul terreno nei pressi dei piloni del ponte e che si sposterà insieme al cantiere.
Ne uscirà una sede stradale con 3,5 metri di carreggiata, 1,5 per ciascuno dei due marciapiedi e 50 centimetri per i guard rail. I lavori dovrebbero durare cinque mesi, dopo di che ci sarà l’apertura al traffico ciclopedonale che darà un po’ di sollievo al traffico locale.
Entro fine anno sarà bandita la gara per i lavori che prevedono la sostituzione di tutti gli elementi metallici che non assolvono più la loro funzione strutturale. La durata stimata dei lavori è di 18 mesi dalla consegna, con un investimento di 21,6 milioni di euro.