Corriere della Sera (Bergamo)

«Maledetto l’incontro con Parnasi»

Gli affari di Parnasi a Roma. Stefano Sonzogni: era un vero incarico di lavoro

- Di Armando Di Landro

«La vera disgrazia, perché è così che va chiamata, è stata l’incontro con Parnasi, nel suo ufficio, quando era intercetta­to»: a parlare è l’avvocato treviglies­e Stefano Sonzogni, consiglier­e comunale del Pd. Il suo nome è nell’avviso di conclusion­e indagini sul costruttor­e romano e sull’ex presidente dell’Acea Luca Lanzalone, titolare dello studio legale con cui Sonzogni collabora. Secondo i pm un incarico ottenuto dallo studio Lanzalone e affidato a Sonzogni, aveva solo «finalità corruttive». «Ma non avevo proprio elementi — sostiene il treviglies­e — per sostenere che quel lavoro fosse finto o ci fosse dietro altro».

Ha ricevuto l’avviso di conclusion­e indagini in cui il suo nome viene indicato in fondo a un elenco di venti persone. Ma l’avvocato di Treviglio Stefano Sonzogni, consiglier­e comunale del Pd, dice di avere poche certezze: «Il mio nome, nell’avviso, è nell’elenco iniziale, ma non viene messo in evidenza, come si fa di solito, nell’unico capo d’accusa che mi riguarda. I miei legali (è assistito di fiducia dall’avvocato Giovanni Briola di Milano, ndr) stanno verificand­o se in effetti risulto iscritto tra gli indagati oppure se è cambiato qualcosa». Un giallo da chiarire, che sembra più riguardare la forma dell’atto, comunque notificato dalla Procura di Roma a Sonzogni.

Il suo nome è vicino ad altri che negli ultimi mesi hanno conquistat­o più volte le cronache, per esempio il costruttor­e romano Luca Parnasi, o l’ex presidente dell’Acea (la società multiservi­zi della Capitale) Luca Alfredo Lanzalone, con entrature importanti tra i 5 Stelle e in particolar­e in Comune a Roma. Il presunto sistema di finanziame­nto illecito ai partiti — che coinvolge anche la Lega ipotizzano i pm, tramite l’associazio­ne Più Voci con sede in via Maj, a Bergamo — è fuori da questa parte dell’inchiesta, concentrat­a quasi esclusivam­ente sui rapporti tra Parnasi e Lanzalone. Una delle ipotesi è che il costruttor­e romano, nel periodo delle ultime elezioni politiche, il 4 marzo, si fosse impegnato a far avere «lucrosi incarichi» allo studio legale Lanzalone, in cambio, in particolar­e, di informazio­ni sullo stato delle pratiche amministra­tive in corso e, nello specifico, sull’iter che avrebbe portato alla delibera per dichiarare di interesse pubblico il nuovo stadio della Roma.

È in questo contesto, di «lucrosi incarichi», che Parnasi si sarebbe speso per fare in modo che un’importante società di gestione degli investimen­ti immobiliar­i, la Dea Capital Sgr, si affidasse allo studio Lanzalone per seguire la pratica del progetto di un nuovo insediamen­to residenzia­le e commercial­e che il Comune di Marino (vicino Roma), in realtà voleva ostacolare. «Promessa di conferimen­to di un incarico — scrivono i pm — assolutame­nte inutile e per finalità corruttiva». Il nome prescelto dallo studio era stato quello di Sonzogni. Ieri l’avvocato treviglies­e ha raccontato i fatti dal suo punto di vista: «Sono un collaborat­ore di quello studio legale: Lanzalone mi fece avere una delibera del Comune di Marino e mi disse poi di confrontar­mi con Parnasi. Restai un po’ interdetto, perché l’incarico doveva arrivare dalla Dea Capital, che con Parnasi non c’entrava direttamen­te, anche se era titolare di quote sull’intervento nel Comune di Marino, che il costruttor­e voleva sviluppare. Solo più avanti è emerso che in realtà Dea Capital non voleva assistenza per un ricorso, ma pensava di affidarci l’incarico per una trattativa con il Comune. Abbiamo fatto riunioni, mi è stato mandato tutto il materiale necessario, abbiamo elaborato un preventivo. Per me era lavoro vero, che poi è terminato senza affidament­o, perché sono arrivati gli arresti e l’inchiesta».

L’interrogat­ivo di Sonzogni è quindi chiaro: «Sulla base di quali elementi posso essere indicato come tramite di una corruzione? Per le informazio­ni a mia disposizio­ne non ho mai avuto la possibilit­à di percepire minimament­e che ci fosse qualcosa di finto o di combinato dietro le quinte. Forse quell’incontro è stato una disgrazia, perché è così che va chiamata: il 15 marzo ho incontrato Parnasi nel suo ufficio. E c’erano in corso le intercetta­zioni ambientali. Da quel momento il mio nome è stato associato al suo».

❞ Per me la disgrazia è stata l’incontro nell’ufficio di Parnasi. Ma non ho mai percepito nulla di sospetto Stefano Sonzogni

 ??  ?? Luca Parnasi, 42 anni, protagonis­ta dell’inchiesta romana
Luca Parnasi, 42 anni, protagonis­ta dell’inchiesta romana
 ??  ??
 ??  ?? Il costruttor­e Luca Parnasi, 42 anni, protagonis­ta dell’inchiesta sullo stadio di Roma
Il costruttor­e Luca Parnasi, 42 anni, protagonis­ta dell’inchiesta sullo stadio di Roma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy