Corriere della Sera (Bergamo)

I pensionati che dopo trent’anni scoprono d’essere «ortisti» abusivi

Il Comune di Cremona: 60 giorni per sgomberare. La rivolta del quartiere Zaist

- di Francesca Morandi

Sono lì da più di trent’anni. C’è chi coltiva l’insalata, chi ha piantato un albero, chi si è fatto il giardino e costruito un recinto a pochi metri dalla tangenzial­e, nell’area verde che si apre dietro le villette a schiera allo Zaist, quartiere popolato per lo più da anziani, alla periferia di Cremona. «Siamo qui dal 1985, da quando abbiamo acquistato le case. E adesso ci fanno togliere tutto, perché siamo abusivi, perché dobbiamo garantire lo spazio per il passaggio delle macchine che devono tagliare l’erba. Va bene, poi però vengono loro a tener pulito, visto che lo abbiamo sempre fatto noi in tutti questi anni e quelli del Comune non si sono mai visti». Enrico Giavardi, 73 anni, pensionato dell’Azienda energetica municipali­zzata, è uno dei venticinqu­e «ortisti» abusivi che dal Comune ha ricevuto una lettera. Il messaggio dell’Ufficio Patrimonio è chiaro: sessanta giorni di tempo per togliere tutto, «accertata l’avvenuta occupazion­e, senza autorizzaz­ione, dello spazio comunale ad uso pubblico antistante la sua proprietà». L’Ente ha messo a disposizio­ne dei proprietar­i degli orti e dei giardini abusivi due geometri, ieri nel quartiere, casa per casa, a verificare, spiegare, chiarire.

«Eravamo stati autorizzat­i dall’allora responsabi­le delle Serre Comunali — racconta Luigi Mantovani, 75 anni, ex vigile urbano — . La nostra siepe abbellisce, la tagliamo noi, è ben curata. L’avevamo messa, perché trent’anni fa non c’erano le barriere sulla tangenzial­e e dovevamo ripararci da rumore e inquinamen­to».

Il caso «orti abusivi» lo ha sollevato il comitato di quartiere. Ne è vicepresid­ente Lucio Arcaini. «Il problema è venuto fuori da alcuni residenti. “Perché loro sì e noi no?” . Ci deve essere una regolament­azione, non è possibile che ognuno faccia quello che vuole. Ed in effetti, c’è chi ha esagerato». Come quei residenti che si sono ritagliati dei giardini recintati e con i cancellett­i sotto chiave. Questi sono quelli che hanno sollevato le maggiori critiche da parte degli altri. Ci siamo interessat­i, abbiamo chiesto al Comune quali accordi avesse preso con i proprietar­i per capire cosa si potesse fare. In Comune è risultato che di accordi non ce n’erano, se non verbali». Così, senza «nulla di scritto» e «visto che l’Ufficio patrimonio si stava già occupando dei casi di orti e giardini abusivi in tutta la città, ci hanno riferito che avrebbero provveduto, mediante una lettera, ad avvisare i proprietar­i e spiegare loro come metter mano alle recinzioni e come procedere».

Rino Stagnoli era nell’orto, ieri, tra coltivazio­ni di carciofi, cavoli e verze. Settantase­tte anni, elettricis­ta in pensione, è venuto ad abitare nel quartiere nel 1986. Il suo spazio abusivo lo ha recintato per bene. Anche Silvano Bonetti, pensionato Enel, ha la lettera del Comune in mano. « Sapessero quanti soldi spendo per tenere alla larga i topi. Quelli del Comune chi li ha mai visti qui?». Dal 1985

Alcuni degli «ortisti» abusivi del quartiere Zeist di Cremona mostrano giardini e orti che dovranno liberare

❞ In attesa Aspetto che mi dicano cosa fare, sapessero quanti soldi ho speso per tenere pulita l’area

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy