«Mio marito picchiato brutalmente Quella banda di bulli va fermata»
Parla la moglie dell’uomo aggredito nel Meratese. Identificati gli autori del pestaggio
«Due denti rotti, fratture allo zigomo, contusioni al volto e un profondo taglio vicino all’occhio. Mio marito è tornato a casa, ma nelle prossime ore sarà nuovamente ricoverato per ulteriori accertamenti. Vogliamo solo che guarisca e il desiderio era esclusivamente quello di sanare una situazione che si trascina da tempo. Siamo increduli e sconvolti. Non c’è altro da aggiungere».
Rabbia, dolore, sconcerto, nelle poche parole sussurrate al telefono da Mary, moglie dell’artigiano di Colle Brianza, Domenico Manzoni, 53 anni, inseguito, picchiato e aggredito da una banda di giovani che da tempo perseguitava il figlio. Una sorta di rappresaglia al culmine di quello che nelle intenzioni dell’uomo doveva essere solo un chiarimento con i genitori di uno di questi ragazzi. Nel suo racconto la violenza inaudita consumata nella notte di Halloween: tre auto a sbarrargli la strada nei pressi del cimitero di Castello Brianza, mentre stava tornando dopo aver parlato con il papà di uno dei bulli, i pugni, le percosse con una spranga di legno. Una rappresaglia, dopo mesi di intimidazioni, interrotta solo dalla chiamata del figlio, che attonito di fronte al pestaggio, è riuscito a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. «Un racconto dell’orrore», spiega Marco Manzoni, sindaco di Colle Brianza, che nel pomeriggio di ieri ha voluto incontrare in ospedale a Merate il suo concittadino, poche ore prima che venisse dimesso per poi essere nuovamente ricoverato stamane al Sant’Anna di Como dove i medici stanno valutando la necessità di un intervento. «Saranno gli inquirenti a fare tutti gli accertamenti del caso, ma si è trattato di un episodio di violenza inaudita in un contesto di assoluta normalità — precisa —. Stiamo parlando di ragazzi di famiglie per bene, che però, a Il Po sale e Ticino si ingrossa: allagate le passeggiate e l’area Vul di Pavia. Il monitoraggio in via Milazzo, zona del Borgo di riferimento ad ogni innalzamento del fiume, è costante. Il Ticino in centro città non ha ancora raggiunto un livello preoccupante, ma le precipitazioni intense in Piemonte potrebbero gonfiare i bacini del Lago Maggiore e del Po, e provocare l’ondata di piena. La Protezione Civile ha predisposto le misure di emergenza.