Schumann e Britten con Sol Gabetta
Un paio di settimane fa era stata a Milano per Vidas, stasera sono gli avventori della Società dei Concerti a poter godere della musicalità appassionata e di Sol Gabetta (ore 21, Conservatorio, via Conservatorio 12, € 2530). La violoncellista argentina si presenta col suo prezioso Guadagnini del 1759 e col pianista Bertrand Chamayou per affrontare un trittico che tra i lirici «Fünf Stücke im Volkston» di Schumann e la Sonata in sol minore di Rachmaninov incastona la Sonata in do maggiore scritta da Benjamin Britten per Rostropovich. Il compositore inglese aveva assistito a un concerto del mitico violoncellista russo e presentandosi poi nel camerino si sentì chiedere col modo diretto e risoluto tipico di Slava un’opera per lui. Nacque da quell’incontro (e già il mattino dopo i due ne discutevano animatamente nell’hotel dove alloggiava l’artista) questa Sonata che si articola in cinque movimenti invece che nei canonici tre. Britten espresse la sua soddisfazione, descrivendo a Rostropovich i singoli movimenti e anticipando quanto sarebbe stato anche lui stupito da soluzioni come quelle ideate nello «Scherzo pizzicato». Fu lo stesso Britten ad accompagnare il violoncellista nella prima esecuzione assoluta, il 7 luglio 1961.