Scuole, al top Sarpi e Mascheroni
La Fondazione Agnelli pubblica i dati Eduscopio 2018. La classifica delle scuole migliori
Tra i licei scientifici, al primo posto c’è il Mascheroni. Per il classico primeggia il Sarpi. Tra i linguistici, invece, il primo posto è del Galilei di Caravaggio. Così emerge dai dati di Eduscopio 2018, pubblicati dalla Fondazione Agnelli, che propone anche un portale (da stamattina con i dati aggiornati) per capire qual è la scuola migliore per ciascun studente. I dati misurano anche l’indice di occupazione, cioè la percentuale di studenti che, a due anni dal diploma, ha lavorato per almeno sei mesi. In questo caso, al vertice degli istituti tecnici economici si trovano il Belotti cittadino, il Romero di Albino e l’Einaudi di Dalmine.
C’è il futuro dopo la terza media. Scegliere la scuola superiore non è soltanto decidere «cosa farò da grande»: il traguardo si avvicina, se è pianificato per tempo. A volte è disorientante capire le proprie priorità e negoziarle smarcandosi dalle pressioni. Dal 2014, la Fondazione Agnelli ha messo a punto un portale web, la cui versione 2018 è online da stamattina. Eduscopio.it mette al centro gli studenti (ma possono consultarlo anche professori e genitori) con un questionario immediato, che confeziona una rosa dei migliori istituti a seconda degli input, inclusa la distanza da casa. Innanzitutto: sei orientato verso il mondo del lavoro o aspiri a una laurea? E la classifica varia a seconda delle inclinazioni.
Al lavoro
Nel primo caso, l’indice cruciale misura l’«occupazione», cioè la percentuale di allievi che a due anni dal diploma ha lavorato per almeno sei mesi. Muovendosi per indirizzo, al vertice degli istituti tecnici economici si trovano il Belotti cittadino (75%), il Romero di Albino (73) e l’Einaudi di Dalmine (72); in ultima posizione si trova l’Imiberg di Bergamo (54, sul punteggio incide anche la quota di chi continua gli studi), che però primeggia per la coerenza fra formazione e mestiere. Fra i Tecnologici comanda il Paleocapa (86 per cento) del capoluogo; al secondo gradino del podio c’è il Piana di Lovere (82), al terzo il Majorana di Seriate (80), mentre chiude l’elenco il Locatelli (35) di Bergamo. I migliori istituti professionali del settore Servizi si trovano in provincia: Rubini di Romano (75%), Sonzogni di Nembro (69) e Ipssar di San Pellegrino (66), che l’anno scorso era invece al vertice; «maglia nera» invece per il Cantoni di Treviglio (35). Fra quelli con indirizzo industriale, l’istituto Serafino Riva di Sarnico (89 per cento) precede nella top 3 l’istituto Pesenti (79), in città, e l’Archimede di Treviglio (77); l’ultimo è invece l’istituto Caniana di Bergamo (52). È l’università la seconda direttrice dell’esplorazione sul sito: è il regno dei licei, perché la maggior parte degli iscritti poi prosegue all’università. Il ranking che ne scaturisce soppesa la carriera degli ex maturandi al primo anno da «matricole». Valgono alla pari il numero dei crediti raccolti e la media dei voti negli esami superati. Al top degli scientifici c’è ancora il Mascheroni, con il Lussana al secondo posto (che riguadagna l’argento dopo il bronzo del 2017), sempre nel capoluogo, e il Turoldo di Zogno. Medaglia d’oro dei classici è il Sarpi di Città Alta, inseguito dal Celeri di Lovere e dal Weil trevigliese. Fra i linguistici spiccano il Galilei di Caravaggio (in testa per il liceo scientifico delle scienze applicate), il Falcone di Bergamo e il Romero, che è in cima alla lista per le Scienze umane, davanti all’Ambiveri di Presezzo e al Secco Suardo. Il più quotato degli artistici è il Manzù di via Tasso. Non vanno dimenticati gli istituti tecnici. Fra gli Economici è capofila il Fantoni di Clusone, assieme al Maironi da Ponte di Presezzo e al Romero di Albino. Per i Tecnologici la triade è cittadina: Rigoni Stern in vetta, poi Natta e Paleocapa.
Complessivamente, l’analisi ha scandagliato in banche dati e anagrafi ministeriali i profili di circa 1,26 milioni di diplomati. «Eduscopio è utile perché consente di comparare le scuole dell’indirizzo di studio che interessa allo studente nell’area dove risiede — commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli —. È diventato un riferimento per le famiglie e per le stesse scuole». Le statistiche dicono che il portale è stato visitato da più di 1,2 milioni di utenti.
I criteri per l’analisi La ricerca ha preso in considerazione i voti e i crediti delle «matricole»