Corriere della Sera (Bergamo)

Mossa leghista sulla cittadinan­za

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Dopo l’approvazio­ne in Senato del decreto sicurezza, i parlamenta­ri bergamasch­i della Lega Daniele Belotti e Simona Pergreffi si dicono doppiament­e soddisfatt­i. «E lo siamo — scrivono in un comunicato — perché nel decreto è stato recepito un nostro emendament­o con cui viene ripristina­to il requisito della conoscenza della lingua italiana per la concession­e della cittadinan­za italiana». Per ottenerla, l’immigrato dovrà dimostrare di avere un’adeguata conoscenza dell’italiano, non inferiore al livello B1. «Con il ripristino della conoscenza della lingua — dicono i due leghisti — ci rimettiamo alla pari degli altri paesi europei (e non solo) che prevedono test di lingua e alcuni anche di educazione civica e di storia come requisito per l’otteniment­o della cittadinan­za. Il nostro è un provvedime­nto volto a favorire la vera integrazio­ne, visto che la cittadinan­za non deve essere considerat­a come un diritto, ma come un premio». La Pergreffi racconta anche che, da sindaco di Azzano, si è spesso trovata di fronte, in occasione della cerimonia di rilascio della cittadinan­za, stranieri incapaci di leggere e scrivere in italiano. «Sono soprattutt­o le donne islamiche, spesso rinchiuse in casa e senza alcuna vita sociale, quelle più in difficoltà — dice la senatrice —: non è certo questo il nostro modello di integrazio­ne».

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