Discoteca Rtl per i 20 anni di Oriocenter
La festa di Rtl 102.5 e l’occhio sui conti delle attività
Oriocenter sceglie una partnership con la radio italiana più ascoltata, Rtl 102.5, per celebrare i suoi vent’anni. Sabato il centro commerciale sarà aperto fino all’una di notte: Rtl organizzerà una discoteca in piena regola. L’iniziativa si ripeterà ogni sabato fino a febbraio.
Il patron di Rtl 102.5, Lorenzo Suraci, promette che sabato sera ci sarà. Per sua stessa ammissione non è un frequentatore del posto: «Ad Oriocenter ci ho fatto un giretto qualche volta con mia moglie, ma solo per negozi». Non certo per ballare, anche se quella delle discoteche è stata una passione dell’imprenditore che ad Arcene nel 1975 ha fondato la prima radio italiana. Prima per ascolti, 8 milioni al giorno, e prima a trasformare Oriocenter nella «discoteca più grande d’Europa». Suraci ritorna ai bei tempi, quando sempre ad Arcene, al Mexico di Renato Pozzetto, si mangiava e si ballava.
Un’emozione convivio-musicale che, in tempi e modi diversi, è convinto «avremo anche qui». Il «qui» è la Food Court di Orio in cui, a suon di musica, si celebrerà il 20° compleanno del centro commerciale, con una diretta in radiovisione, sabato prossimo. Più che l’impazzante Black Friday e una serie di svariate iniziative dedicate alla clientela per il ventennale, una Saturday night fever in piena regola a metà tra il musicale e il commerciale. Le sessioni musicali, infatti, saranno spalmate su due frazioni : dalle 21 alle 23 nella parte «storica» del centro e poi dalle 23 all’una di notte sul palco della Food Court dove scatterà l’ora della «discoteca nazionale» con la diretta in radiovisione (l’appuntamento si ripeterà ogni sabato fino a febbraio) secondo un format già collaudato. La dance, house e commerciale dei dj Sautufau e Angelo Baiguini farà ballare tra i tavoli, mentre i 280 negozi resteranno aperti fino a mezzanotte e i punti ristorazione della Food Court collegata all’Uci fino all’una. Previsioni di affluenza difficili, ma l’evento è gratis in un sabato sera che già va di suo.
Quanto ai numeri, Orio non ha mai deluso; 200 milioni di presenze in 20 anni coagulano
un trend di 12 milioni di visitatori l’ anno — stessa affluenza dell’aeroporto —, con un portfolio di offerte commerciali ormai stabilizzate, non senza qualche turnazione. Un grande telo annuncia la prossima apertura di Burger King, che prenderà il posto di Well Done, un’altra hamburgheria che, nell’ala nuova, ha chiuso. «Monitoriamo ogni mese l’andamento degli scontrini dei negozi e se il giro d’affari non regge, valutiamo con il cliente cosa è meglio fare», spiega il presidente di Oriocenter Giancarlo Bassi. Piuttosto che stampellare attività claudicanti è meglio chiuderle, perché business is business e i conti, a fine mese, devono quadrare per tutti. Per dire, su una superficie di 200 metri quadrati con annessa cucina e una rotazione di 25 persone in servizio, i ricavi devono aggirarsi sul milione e mezzo all’anno. Una media di 4 mila euro al giorno, su un locale di questo tipo, è necessaria per reggere i conti di un’attività a Oriocenter. «L’apertura della nuova ala ha comportato una prevedibile e contenuta flessione su quella storica, ma stiamo lavorando per livellare i due immobili anche dal punto di vista estetico», conclude Bassi che mette l’accento sul «lusso percepito» innescato dalla presenza di certi marchi e sull’elemento esperienziale di Oriocenter. Non più un centro commerciale, ma un selected
stores pronto a trasformarsi in smart city. Il progetto di ampliamento, con albergo, spazi di intrattenimento e benessere, è già pronto e ad Orio la pensano così: l’oggi è già domani.
Soglia minima Un’attività deve fatturare almeno 1,5 milioni l’anno per reggere i costi