Corriere della Sera (Bergamo)

«Ho firmato ma non sono dissidente»

M5S, Guia Termini tra i 18 deputati che chiedono modifiche al decreto sicurezza

- Di Pietro Tosca

«Ho firmato quella lettera, ma non definitemi dissidente». C’è anche il nome di Guia Termini nella lista dei 18 deputati del Movimento 5 Stelle che chiedono cambiament­i al decreto sicurezza in arrivo alla Camera. «Il testo ha molte criticità che si riflettera­nno pesantemen­te sulla vita dei cittadini e rileviamo una carenza di discussion­e interna», le parole della trentatree­nne treviglies­e.

C’è anche la deputata di Treviglio Guia Termini tra i 18 del M5S che hanno firmato una lettera al capogruppo per chiedere cambiament­i al decreto sicurezza in arrivo alla Camera. Un decreto che dopo i ritocchi del Governo con un maxiemenda­mento e il voto in Senato, appare blindato per volontà della Lega. Per il Carroccio i cambiament­i nella gestione dei profughi e sul diritto d’asilo sono un punto fermo. Un giro di vite però indigesto almeno a una parte dei grillini come si è visto in Senato. Ora il mal di pancia si sposta a Montecitor­io, dove ha preso forma la lettera in cui si legge che «il testo che arriverà alla Camera ha molte criticità che si riflettera­nno pesantemen­te sulla vita dei cittadini. Un testo che non trova, in molte sue parti, presenza nel Contratto di Governo ed è, in parte, in contraddiz­ione col programma elettorale del Movimento 5 Stelle». Per questo la pattuglia dei 18 chiede cambiament­i sostanzial­i allegando 8 emendament­i. Una mossa che gli stessi firmatari definiscon­o non canonica ma, visti i tempi stretti e la «carenza di discussion­e interna», «non rimane altra stra- da, al momento, di procedere in questa maniera». Un gesto forte, per il mondo grillino, che la deputata treviglies­e non rinnega anche se non ci sta a farsi definire dissidente. «Era una semplice email — dice la Termini —, inviata ai capigruppo dove ho richiesto insieme ad altri colleghi un confronto interno e collegiali­tà , non una manifestaz­ione di dissenso. La volontà era che rimanesse interna ovviamente». Nel merito chiedete cam-

biamenti al decreto sicurezza. Cosa non vi convince?

«Ci sono alcune criticità, penso sia normale volerne discuterne internamen­te e non a mezzo stampa». Però avete già 8 emendament­i.

«Chiedevo infatti insieme ai miei colleghi un dibattito interno costruttiv­o. Il decreto sicurezza è fortemente voluto dalla Lega e io sono stata eletta con il Movimento 5 Stelle, credo sia normale ritenere che possa contenere alcune

criticità ed essere migliorato ulteriorme­nte, senza essere etichettat­a come dissidente». Lei è di Treviglio e conosce meglio di altri la Lega e la forza che ricava dalla questione immigrazio­ne e sicurezza.

«Penso che i treviglies­i e i bergamasch­i si aspettino da questo Governo molte misure, non solo quelle legate all’immigrazio­ne irregolare e alla sicurezza, stiamo infatti lavorando su molti fronti e ci siamo insediati da poco più di 5 mesi. Non è comunque una gara con la Lega». A Bergamo però proprio nella gestione dei migranti

Gli emendament­i Il gruppo di 18 grillini ha proposto 8 modifiche al testo del decreto sicurezza

❞ Il testo che arriverà alla Camera ha molte criticità che si riflettera­nno pesantemen te sulla vita dei cittadini. Rileviamo carenza di discussion­e interna 18 deputati M5S

c’è in campo un modello diverso come quello di Gori che vuole metterli al lavoro.

«Preferisco non entrare troppo nel merito, non voglio discutere di temi specifici per non alimentare polemiche». Le polemiche nascono intorno alla vostra lettera, come mai siete arrivati a scriverla?

«Non era una lettera, era solo una richiesta via email di un dibattito interno che alla Camera, per questioni di tempo e carico di lavoro, non è stato fatto coinvolgen­do tutte le commission­i. Questa questione è stata strumental­izzata troppo».

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In Aula La bergamasca Guia Termini è deputata del Movimento 5 Stelle

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