Il tocco di Radulovic per Bach e Vivaldi
I «Pianeti» di Gustav Holst sono tanto noti, almeno come titolo, quanto raramente eseguiti; è quindi un’occasione preziosa e quasi unica il poterli ascoltare stasera (ore 21, Conservatorio, via Conservatorio 12, € 25-30) proposti per la Società dei Concerti dagli Stuttgarter Philharmoniker diretti da Dan Ettinger: un viaggio cosmico sulle ali di melodie incisive (il tema di Marte anticipa clamorosamente la «Marcia imperiale» di «Guerre stellari») e visioni ispirate anche dai titoli evocativi che lo stesso autore appuntò per ogni pianeta, da «Giove il portatore di gioia» fino a «Nettuno il mistico». Non è però l’unico motivo di curiosità dell’appuntamento odierno: l’altro è la presenza sul palco di Nemanja Radulovic, talentuoso ed estroso violinista serbo che sarà solista nel Concerto in la minore di Bach e, assieme all’altra violinista Tijiana Milosevic, nei concerti per due violini di Bach (Bwv 1043) e Vivaldi (Rv 522). Un personaggio sui generis fin dal look, con i capelli nerissimi tenuti ora lisci ora a riccioli ribelli, i tatuaggi e l’orecchino, i pantaloni di pelle attillati e sotto la giacca (spesso) magliette con teschi. Ma al contempo un artista profondo e originale, che sa spaziare dalla filologia barocca rivisitata con grinta quasi rock alla contemporanea.