Corriere della Sera (Bergamo)

Il tocco di Radulovic per Bach e Vivaldi

- Enrico Parola

I «Pianeti» di Gustav Holst sono tanto noti, almeno come titolo, quanto raramente eseguiti; è quindi un’occasione preziosa e quasi unica il poterli ascoltare stasera (ore 21, Conservato­rio, via Conservato­rio 12, € 25-30) proposti per la Società dei Concerti dagli Stuttgarte­r Philharmon­iker diretti da Dan Ettinger: un viaggio cosmico sulle ali di melodie incisive (il tema di Marte anticipa clamorosam­ente la «Marcia imperiale» di «Guerre stellari») e visioni ispirate anche dai titoli evocativi che lo stesso autore appuntò per ogni pianeta, da «Giove il portatore di gioia» fino a «Nettuno il mistico». Non è però l’unico motivo di curiosità dell’appuntamen­to odierno: l’altro è la presenza sul palco di Nemanja Radulovic, talentuoso ed estroso violinista serbo che sarà solista nel Concerto in la minore di Bach e, assieme all’altra violinista Tijiana Milosevic, nei concerti per due violini di Bach (Bwv 1043) e Vivaldi (Rv 522). Un personaggi­o sui generis fin dal look, con i capelli nerissimi tenuti ora lisci ora a riccioli ribelli, i tatuaggi e l’orecchino, i pantaloni di pelle attillati e sotto la giacca (spesso) magliette con teschi. Ma al contempo un artista profondo e originale, che sa spaziare dalla filologia barocca rivisitata con grinta quasi rock alla contempora­nea.

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Dalla Serbia Nemania Radulovic

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