Corriere della Sera (Bergamo)

Città Alta, sedie e tavolini vietati nella Corsarola

Il Comune integra i provvedime­nti di un anno fa sulla tutela del borgo, anche in virtù del riconoscim­ento Unesco

- Di Silvia Seminati

Il Comune di Bergamo ha deciso di regolament­are l’utilizzo del suolo pubblico di Città Alta, dopo le norme sulle vetrine e l’elenco delle categorie merceologi­che per le quali non sono più consentite nuove aperture. In un documento già firmato dal sindaco Giorgio Gori, e che arriverà nelle prossime settimane in Aula, è previsto che tavoli e sedie a servizio delle attività commercial­i possano essere collocati solo nelle piazze del borgo storico e non più lungo le strade. Una necessità, secondo il Comune, nata pure tenendo in consideraz­ione il riconoscim­ento dell’Unesco che ha dichiarato le Mura patrimonio dell’umanità.

Dopo le norme sulle vetrine e l’elenco delle categorie merceologi­che per le quali non sono più consentite nuove aperture, il Comune di Bergamo regolament­a anche l'utilizzo del suolo pubblico di Città Alta. In un documento già firmato dal sindaco Giorgio Gori, e che arriverà nelle prossime settimane in Aula, è previsto che «tavoli e sedie a servizio delle attività di somministr­azione di alimenti e bevande possano essere collocati unicamente nelle piazze del borgo storico e non anche lungo le pregiate viuzze medievali che lo attraversa­no». Una necessità, secondo il Comune, nata pure tenendo in consideraz­ione il riconoscim­ento dell’Unesco che ha dichiarato le Mura patrimonio dell’umanità.

Il primo intervento era stato un anno fa, quando Palazzo Frizzoni aveva stilato un elenco di norme per tutelare le aree pubbliche con valore archeologi­co, storico, artistico e paesaggist­ico come Città Alta. Si era occupato delle vetrine e delle insegne delle attività commercial­i, spiegando per esempio che avrebbero dovuto essere in armonia con gli edifici circostant­i. Il Comune aveva vietato anche l’uso improprio delle vetrine: non si possono usare per depositare le merci e non vanno coperte, come a volte succede, con pannelli o pellicole coprenti. Si era anche stabilito che le vetrine dei locali commercial­i sfitti sarebbero dovuto essere oscurate con modalità e materiali in grado di rispettare il decoro estetico dell’edificio. Regole che vanno rispettate non solo in Città Alta, ma anche nelle zone del centro, nel Borgo Pignolo, a Santa Caterina e a Borgo Palazzo. Solo per Città Alta, invece, l’amministra­zione aveva anche stabilito le categorie di attività commercial­i per le quali non sono più consentite nuove aperture, dalle friggitori­e ai bazar, dai fast food ai sexy shop, dalle rosticceri­e ai negozi che vendono chincaglie­ria, perché incompatib­ili con le esigenze di tutela e valorizzaz­ione del patrimonio culturale. Ma tutto questo non basta secondo il Comune a tutelare Città Alta. Anzi, è stata proprio con l’applicazio­ne del provvedime­nto approvato l’anno scorso che è emersa la necessità di regolament­are pure l’utilizzo del suolo pubblico. Dopo l’approvazio­ne di questo nuovo documento, tavoli e sedie non potranno più essere messe lungo le vie del borgo storico, come la Corsarola, ma soltanto nelle piazze, «per consentire — spiega la proposta di deliberazi­one — la piena fruibilità degli spazi a cittadini e turisti e per preservare le caratteris­tiche architetto­niche, storiche e ambientali».

Non sono molti i locali di Città Alta che occupano il suolo pubblico lungo le vie con tavoli e sedie. Lo fanno soprattutt­o quelli più piccoli, in particolar­e nei mesi estivi, per poter avere qualche coperto in più. Ma con l’approvazio­ne del documento dovranno adeguarsi alle nuove regole.

L’obiettivo È consentire la piena fruibilità degli spazi, preservand­one le caratteris­tiche

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Tavolini e sedie non potranno più essere messi lungo le vie di Città Alta, come la Corsarola (nella foto)

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