Corriere della Sera (Bergamo)

Masiello e Caputo Sfida tra gli ex compagni travolti dalle scommesse

- M.M.

«Non so che effetto mi farà ritrovarme­lo davanti». Meglio, a pochi centimetri. Perché Francesco Caputo di mestiere fa l’attaccante, mentre Andrea Masiello è un difensore. I due saranno tra i protagonis­ti della sfida tra Empoli e Atalanta in programma domani alle 15. Si ritroveran­no sullo stesso campo da calcio per la prima volta da sette anni. Perché i due sono stati compagni di squadra nel Bari. Quello legato indissolub­ilmente alla vicenda calcioscom­messe scoppiata nel 2011 e che è costata al difensore nerazzurro due anni e mezzo di squalifica.

Masiello fu il primo «pentito» di Serie A (intanto si era trasferito a Bergamo) ad ammettere il suo coinvolgim­ento e, in qualche modo, il coinvolgim­ento di alcuni compagni di squadra. Tra cui Caputo, che viene indagato dalla Procura federale. E squalifica­to (tre anni e mezzo confermati in appello nel luglio 2013) nonostante l’attaccante classe 1987 abbia sempre gridato la sua innocenza. Rimane fuori un anno (intanto è subentrata la riduzione della pena al Tnas), nella stagione 2013/2014.

L’innocenza sul piano penale gli viene riconosciu­ta solamente nel 2016 quando viene assolto in primo grado a Bari.

«Il tempo è sempre galantuomo — aveva commentato Caputo attraverso un post su Facebook —. Finalmente la verità, nessuno può capire la mia gioia, sopratutto la gioia della mia famiglia e delle persone più care che hanno sofferto insieme a me per tutto questo periodo... Io non sono mai scappato anzi ho affrontato tutto a testa alta».

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In Puglia Andrea Masiello e, a destra, Francesco Caputo ai tempi del Bari

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