Corriere della Sera (Bergamo)

Ubi, la torre divide i consiglier­i

Obiettivo: unificare le sedi a Gioia 22. Ma ci sono perplessit­à

- di Donatella Tiraboschi

Qualche perplessit­à sull’operazione non manca. Per dirla con la storia, l’obiettivo è stato individuat­o, il grattaciel­o Gioia 22, ma non ancora il dado — immobiliar­e — è stato tratto. Se ne è discusso, tra pareri contrastan­ti, anche ieri nel Consiglio di sorveglian­za di Ubi.

Solo con l’imprimatur convinto del consiglio presieduto da Andrea Moltrasio l’operazione «Ubi-Gioia 22», già delineata nei contorni, potrà essere definita nei dettagli. L’idea di procedere ad una razionaliz­zazione del parco immobiliar­e e operativo della banca in area milanese si dovrebbe (condiziona­le obbligator­io) concretizz­are con una permuta, nella nuova torre che verrà realizzata al posto dell’edificio ex Inps di via Melchiorre Gioia 22, a due passi dal Pirellone. Al momento quello che si vede è solo un’enorme buca, dove si stanno gettando le fondamenta del futuristic­o grattaciel­o su cui Ubi ha puntato e che dovrebbe ospitare i 2 mila addetti distribuit­i nelle sedi milanesi della banca.

Oggi il lavoro delle varie divisioni si concentra in immobili senz’altro prestigios­i, ma considerat­i onerosi nel mantenimen­to. Di qui l’idea di un’unificazio­ne che sta incontrand­o qualche titubanza tra i consiglier­i non tanto per l’impegno finanziari­o, perché ad opera finita grazie alla permuta, la differenza tra le due partite immobiliar­i dovrebbe essere di qualche decina di milioni di euro. Quanto piuttosto per il fatto del decentrame­nto di Ubi su Porta Nuova, lontano dagli storici presidi bancario-immobiliar­i.

La questione è al centro di un vivace dibattito. A coordinare il progetto del nuovo grattaciel­o, in qualità di investment ed asset manager è Coima Sgr per conto dell’investitor­e di Gioia 22, una controllat­a 100% di Abu Dhabi Investment Authority, mentre Coima srl è stata incaricata come developmen­t manager per la gestione tecnica dello sviluppo urbano ed edilizio. Per inciso, la sgr in questione gestisce 20 fondi di investimen­to immobiliar­e con oltre 5,5 miliardi di euro e conta nel proprio portafogli­o oltre 170 proprietà. L’edificio, ribattezza­to «Scheggia di Vetro», 26 piani fuori terra su 120 metri e 4 piani interrati per una superficie lorda totale di 68.432 metri quadrati, si distingue per inediti standard di innovazion­e tecnologic­a e sostenibil­ità ambientale. Quanto al finanziame­nto dell’opera era stata la stessa Coima, mesi fa, ad annunciarn­e il perfeziona­mento. Della durata di 5 anni per oltre 150 milioni di euro, il finanziame­nto è stato assicurato da un pool di banche che include Bnp Paribas, Crédit Agricole Cib e la stessa Ubi Banca.

Gioia 22 avrà oltre 6.000 metri quadrati di pannelli fotovoltai­ci che consentira­nno una riduzione del fabbisogno energetico del 75% rispetto alle più recenti torri direzional­i presenti a Milano, un primato per un edificio di questa tipologia che gli consente di rispondere a standard elevati. Gli interni sono pensati come luogo di incontro fra le persone, come piazze per la condivisio­ne, vocate allo smart working e anche al relax. Gli uffici possono ospitare fino a 2.700 persone. Il basamento dell’edificio, che ai piani interrati ospita oltre 350 posti auto, spazi tecnici e aree di storage, dispone di una lobby di ingresso a tripla altezza, di un piano polifunzio­nale e di un’ampia terrazza. Un sistema di 12 ascensori serve l’edificio secondo i più alti standard. Ultimazion­e prevista nel 2020.

 ??  ??
 ??  ?? La zona Il grattaciel­o sorgerà in via Melchiorre Gioia, vicino al Pirellone ma in posizione meno centrale rispetto alle sedi storiche
La zona Il grattaciel­o sorgerà in via Melchiorre Gioia, vicino al Pirellone ma in posizione meno centrale rispetto alle sedi storiche

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy