Corriere della Sera (Bergamo)

Dagli scafisti a Treviglio «Per tre bimbi 700 euro»

La banda agli scafisti: «Per tre bambini piccoli 700 euro»

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Treviglio era uno dei punti di raccordo dove gli immigrati appena sbarcati venivano trasportat­i. Poi ripartivan­o per la Francia, ma anche per Spagna e Slovenia. La Guardia di finanza ha scoperto una presunta banda esperta in traffico di clandestin­i. Dieci arresti per 48 viaggi ricostruit­i. Le tariffe venivano concordate telefonica­mente con gli scafisti.

Tra il mare e il Nord c’era Treviglio. I pulmini si fermavano fuori dai ristoranti, qualche gruppo arrivava in treno da Milano. Appuntamen­to, fuori dalla stazione. Toccavano anche la Bassa Bergamasca le rotte dell’immigrazio­ne clandestin­a gestita dalla presunta organizzaz­ione criminale smantellat­a dalla Guardia di finanza di Lodi con 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite ieri mattina. Nessuno degli indagati, 8 egiziani e 2 pachistani, vive in provincia, ma, appunto, avevano scelto Treviglio come uno dei luoghi di raccordo degli immigrati, per lo più nordafrica­ni e asiatici, a cui offrivano il trasporto fino in Francia, a volte in Spagna e Slovenia. I «clienti» venivano arruolati direttamen­te dai «passeur», gli scafisti, con i quali telefonica­mente la banda concordava le tariffe, trattabili. «Ci sono tre bambini piccoli... per questi 700», ascolta la Finanza in una delle chiamate intercetta­te. Nell’ordinanza firmata dal gip Livio Cristofano su richiesta del pm della Dda milanese Adriano Scudieri, i prezzi erano anche soggetti a contrattaz­ioni «a seguito delle rimostranz­e dei passeggeri» che, poi, se non pagavano, si ritrovavan­o con i (finti) passaporti sequestrat­i. Oppure venivano chiusi nei mezzi di trasporto. «Nessuno scende dalla macchina finché non fa i conti, va bene? Non devono scendere finché non pagano», ordina all’autista di turno uno degli arrestati.

Per tutti l’accusa è di associazio­ne per delinquere finalizzat­a al favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a e ad altri reati. Gli inquirenti hanno ricostruit­o 48 viaggi avvenuti tra settembre e dicembre 2017. Il gruppo era caratteriz­zato «da ripartizio­ne di ruoli e funzioni e dotato di idonei supporti logistici», tra cui «automezzi per il trasporto delle persone, luoghi dove allocare i trasportat­i, telefoni cellulari e schede per i contatti».

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Il trasporto I finanzieri bloccano uno dei furgoni utilizzati per trasportar­e gli immigrati, stipati nel retro

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