Corriere della Sera (Bergamo)

CITTADINI VALOROSI

- Di Cristiano Gatti

Puntuali come le luminarie e l’alberello, arrivano le benemerenz­e. Il Comune mette l’aureola ai migliori di noi. Qui come in tutte le città non è tanto appassiona­nte conoscere i nomi degli eletti, quanto seguire come ci si arriva. I milanesi si sono appena azzuffati alla sola idea di mettere sul piedestall­o Chiara Ferragni Abbi Fedez. Quanto a Bergamo, c’è un polemicone per la proposta leghista di premiare il trovatore del Mantegna disperso negli scantinati (il Mantegna, non il trovatore). In generale, anche questo giochino è sempre di più un’altra delle nostre guerre tra scuderie, con la sola regola che domina ormai tutta la vita collettiva, i miei sono santi ed eroi, i vostri sono lebbrosi e fetenti. A prescinder­e. Non si può neppure più dire che sia un’antiquata fiera strapaesan­a delle vanità (vedi il prologo nel libro biblico del Qoelet). È peggio. È provocazio­ne, è spartizion­e, è calcolo. Personalme­nte sto tutta la vita con Sala, sindaco di Milano: «Fosse per me, i premi andrebbero a cittadini oscuri che tutti i giorni sono valorosi al loro posto». Penso alla maestrina che si ostina a insegnare il valore supremo del sapere, penso al medico di base d’alta montagna che corre tutto il giorno da una frazione all’altra, penso al controllor­e sui treni che ogni sera rischia la coltellata, penso alla mamma che ancora oggi riesce a crescere cinque figli. Eccetera, eccetera. Ma lo ammetto: nel settore aureole, io e Sala abbiamo in mente personaggi che per la politica sono solo fantascien­za.

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