Corriere della Sera (Bergamo)

I pendolari e la grana orari

Giovedì il sit in davanti a Palazzo Lombardia «Basta soppressio­ni selvagge, serve più puntualità»

- Pietro Tosca

Giovedì la Regione illustra gli orari invernali: pendolari sul piede di guerra.

Giovedì i pendolari saranno sotto Palazzo Lombardia con i fischietti per farsi sentire e promettono, almeno loro, di essere puntuali. Il ritrovo è fissato alle 15.30, un’ora prima dell’incontro del quadrante Est, in cui sono inserite tutte le linee bergamasch­e. Al tavolo insieme ai rappresent­anti dei viaggiator­i ci saranno Trenord, Rfi e Regione. Il piatto forte sarà la presentazi­one del nuovo orario invernale che entrerà in vigore da domenica prossima. Un orario molto atteso perché i viaggiator­i si aspettano soluzioni ai disagi che sostengono di vivere quotidiana­mente.

A lanciare la protesta è il comitato pendolari di Romano di Lombardia. «È un modo per mostrare il nostro scontento — spiega la rappresent­ante Annie Deman —, vogliamo che sia una protesta civile, ma molto rumorosa. Abbiamo chiesto agli altri comitati di aderire. Sarà l’occasione per farci sentire». Per il comitato di Bergamo parla Stefano Lorenzi: «Pensiamo di aderire all’iniziativa — dice —, vedremo cosa ci illustrera­nno du- rante il quadrante. Ci è stato assicurato che sulle nostre linee non ci sarà la sostituzio­ne di treni con pullman. Non è funzionale perché allunga i tempi del viaggio. Noi stiamo vivendo questa situazione a causa della chiusura del ponte San Michele e ci aspettiamo un piano di emergenza con passi in avanti. Così la situazione non può andare avanti. La Bergamo-Pioltello di fatto sta reggendo il peso di due linee». Una criticità nella criticità generale. «C’è un problema di puntualità enorme — continua Lorenzi —, che risale agli anni passati. I viaggiator­i hanno più volte lanciato l’allarme per la manutenzio­ne del materiale rotabile, ma ci dicevano che tutto andava be- ne. Se siamo arrivati a questo punto vuol dire che al sistema ferroviari­o è stato tirato il collo per molto tempo e non accorgerse­ne è stato un grave errore. Qualcuno una riflession­e dovrebbe farla».

Il comitato di Treviglio vuole sfruttare l’incontro anche per avanzare proposte. Per questo insieme ai colleghi di Crema e Romano ha messo a punto un documento. «La richiesta principale è che il nuovo orario sia ispirato alla realtà — chiarisce Piero Toti — con un’offerta di treni che deve essere adeguata per confort e puntualità. Inoltre, chiederemo di non assistere più a un indiscrimi­nato piano di soppressio­ni, come quello subito in più occasioni». I tre comitati precisano che i disagi non sono cominciati a gennaio con il tragico incidente di Pioltello, ma nel 2016 quando è stata attivata la linea dell’alta velocità.

Avanzano, poi, una serie di richieste a partire dallo spostament­o della fascia di manutenzio­ne dalle 10 alle 12 agli orari notturni, ritenuta indispensa­bile per recuperare puntualità. Nel nodo della stazione centrale di Treviglio chiedono di ripristina­re le coincidenz­e inserendo una cadenza di 8 minuti tra un treno e l’altro. Per Romano si propone la fermata del treno 2056 (7.51) per Milano Centrale. È ormai ritenuto indispensa­bile anche il potenziame­nto della linea tra Treviglio e Crema con treni cadenzati a 30 minuti tra le due località.  

Lo stop a Calusco «Sta creando problemi. La Bergamo-Pioltello, di fatto, sta reggendo il peso di due linee»

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I primi sciatori in pista ieri ai Piani di Bobbio
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Il cambio L’orario invernale sarà in vigore da domenica prossima

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