I pendolari e la grana orari
Giovedì il sit in davanti a Palazzo Lombardia «Basta soppressioni selvagge, serve più puntualità»
Giovedì la Regione illustra gli orari invernali: pendolari sul piede di guerra.
Giovedì i pendolari saranno sotto Palazzo Lombardia con i fischietti per farsi sentire e promettono, almeno loro, di essere puntuali. Il ritrovo è fissato alle 15.30, un’ora prima dell’incontro del quadrante Est, in cui sono inserite tutte le linee bergamasche. Al tavolo insieme ai rappresentanti dei viaggiatori ci saranno Trenord, Rfi e Regione. Il piatto forte sarà la presentazione del nuovo orario invernale che entrerà in vigore da domenica prossima. Un orario molto atteso perché i viaggiatori si aspettano soluzioni ai disagi che sostengono di vivere quotidianamente.
A lanciare la protesta è il comitato pendolari di Romano di Lombardia. «È un modo per mostrare il nostro scontento — spiega la rappresentante Annie Deman —, vogliamo che sia una protesta civile, ma molto rumorosa. Abbiamo chiesto agli altri comitati di aderire. Sarà l’occasione per farci sentire». Per il comitato di Bergamo parla Stefano Lorenzi: «Pensiamo di aderire all’iniziativa — dice —, vedremo cosa ci illustreranno du- rante il quadrante. Ci è stato assicurato che sulle nostre linee non ci sarà la sostituzione di treni con pullman. Non è funzionale perché allunga i tempi del viaggio. Noi stiamo vivendo questa situazione a causa della chiusura del ponte San Michele e ci aspettiamo un piano di emergenza con passi in avanti. Così la situazione non può andare avanti. La Bergamo-Pioltello di fatto sta reggendo il peso di due linee». Una criticità nella criticità generale. «C’è un problema di puntualità enorme — continua Lorenzi —, che risale agli anni passati. I viaggiatori hanno più volte lanciato l’allarme per la manutenzione del materiale rotabile, ma ci dicevano che tutto andava be- ne. Se siamo arrivati a questo punto vuol dire che al sistema ferroviario è stato tirato il collo per molto tempo e non accorgersene è stato un grave errore. Qualcuno una riflessione dovrebbe farla».
Il comitato di Treviglio vuole sfruttare l’incontro anche per avanzare proposte. Per questo insieme ai colleghi di Crema e Romano ha messo a punto un documento. «La richiesta principale è che il nuovo orario sia ispirato alla realtà — chiarisce Piero Toti — con un’offerta di treni che deve essere adeguata per confort e puntualità. Inoltre, chiederemo di non assistere più a un indiscriminato piano di soppressioni, come quello subito in più occasioni». I tre comitati precisano che i disagi non sono cominciati a gennaio con il tragico incidente di Pioltello, ma nel 2016 quando è stata attivata la linea dell’alta velocità.
Avanzano, poi, una serie di richieste a partire dallo spostamento della fascia di manutenzione dalle 10 alle 12 agli orari notturni, ritenuta indispensabile per recuperare puntualità. Nel nodo della stazione centrale di Treviglio chiedono di ripristinare le coincidenze inserendo una cadenza di 8 minuti tra un treno e l’altro. Per Romano si propone la fermata del treno 2056 (7.51) per Milano Centrale. È ormai ritenuto indispensabile anche il potenziamento della linea tra Treviglio e Crema con treni cadenzati a 30 minuti tra le due località.
Lo stop a Calusco «Sta creando problemi. La Bergamo-Pioltello, di fatto, sta reggendo il peso di due linee»