«Ignoranti e razzisti»: multata, insulta gli svizzeri Scatta il licenziamento
Frontaliera si sfoga sul web e l’azienda ticinese la caccia
«Ignoranti e pure razzisti, la peggiore categoria di sbirri». Al netto delle espressioni più volgari, così una ragazza lombarda che lavora in Ticino ha descritto gli agenti svizzeri in un video girato dopo aver preso una multa. Immagini e parole che, postate sui social, le sono costate il posto di lavoro. La società nella quale era impiegata ha giudicato «inaccettabile» il comportamento della dipendente, licenziata senza appello. Un caso destinato ad alimentare la polemica mai sopita sulla battaglia degli elvetici contro i frontalieri.
La rabbia della giovane, ingegnere gestionale dipendente di una società multinazionale con sede nel Luganese, attiva nei servizi bancari, è esplosa dopo aver visto una multa da 120 franchi per divieto di sosta sul parabrezza della sua auto, con targa italiana. «Anche le altre macchine non hanno il disco orario — attacca furiosa la ragazza, che recentemente dalla Lombardia si sarebbe trasferita a Lugano —. Solo la mia macchina però ha la multa. Svizzeri di m…, le macchine targate Svizzera non si toccano». E «Non vedo l’ora di andarmene da qui», chiosa la ragazza. Un video breve, 46 secondi, che ha fatto subito il giro dei social fino ad arrivare, pare, anche sugli schermi di un superiore della giovane. Che non avrebbe gradito lo sfogo e avrebbe deciso di prendere provvedimenti drastici. «Non potevamo non intervenire. Lavoriamo con clienti nel settore finanziario. Questo comportamento era inaccettabile anche ai loro occhi. Non c’erano più i presupposti per proseguire la collaborazione», ha dichiarato a Ticino online un responsabile della società. A nulla sarebbero valse le scuse della giovane italiana, che ha provato a dire di essersi meritata la multa e di aver fatto un enorme sbaglio accusando gli agenti e postando il video. La vicenda è subito diventata un caso, con centinaia di commenti sui social e prese di posizione, in gran parte contro la ragazza. Una polemica destinata a riaccendere lo scontro tra elvetici e frontalieri.
Non sono mancati neppure gli interventi politici. Il consigliere di Stato della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri attacca: «Questo è sicuramente un segnale importante: sputare nel piatto dove si mangia può avere conseguenze. Di frontalieri che insultano la Svizzera e gli svizzeri, dimenticandosi grazie a chi hanno la pagnotta sul tavolo, ce ne sono a iosa. Giusto che questa gente, se odia la Svizzera, se ne stia a casa propria». «C’è adesso da sperare — aggiunge Quadri — che il datore di lavoro, che ha voluto fare bella figura nei confronti degli svizzeri licenziando la scriteriata, vorrà fare un passo in più ed assumere al suo posto uno, o una, ticinese». «Ingiustificabili le accuse di razzismo in un paese come il nostro che fa dell’accoglienza un vanto e un modello — scrive il consigliere comunale di Chiasso Stefano Tonini —. Tra l’altro, dal video si vede che non tutte le macchine erano in divieto di sosta». Tonini però aggiunge: «Credo che ci sia una sproporzione tra la condanna e la colpa, spero che l’azienda ci ripensi».