Corriere della Sera (Bergamo)

L’eredità del grande incisore va alla Carrara

L’eredità di Mirando Haz, scomparso a luglio, va all’Accademia Carrara Dipinti preziosi, ma anche un attico e dodicimila volumi con molte rarità

- Roncalli

L’Accademia Carrara vede riconferma­to ancora una volta un tratto della sua vocazione: essere un museo di donazioni, questa volta grazie alla generosità di un collezioni­sta che ha sempre creduto nel bisogno di condivisio­ne pubblica dell’arte e manifestat­o stima verso quest’antica istituzion­e e i suoi più recenti responsabi­li, sino all’attuale direttrice Maria Cristina Rodeschini. Il nuovo lascito è quello di Amedeo Pieragosti­ni — in arte Mirando Haz, incisore e bibliofilo — mancato lo scorso luglio, a Bergamo, città dov’era nato nel 1937.

Il suo gesto si inserisce nella lunga tradizione della Carrara, luogo di elezione del collezioni­smo italiano, pinacoteca il cui patrimonio si è arricchito nel tempo grazie a donazioni — da Guglielmo Lochis a Giovanni Morelli, sino a Federico Zeri — davvero rilevanti. Plaudono il sindaco Giorgio Gori, presidente della Fondazione Accademia Carrara (che parla di «un gesto esemplare che arricchisc­e culturalme­nte la città») e l’assessore alla cultura Nadia Ghisalbert­i (che vede nel lascito un «simbolo del riconoscim­ento della Carrara da parte dei cittadini come un’istituzion­e culturale capace di tessere legami»). Già allievo del pittore bergamasco Alberto Vitali, artista con un suo particolar­e percorso ed una produzione recensita da critici e storici d’arte come Argan, Bertelli, Dorfles, Zeri, ecc...(il primo catalogo edito da Scheiwille­r nel ‘76, mentre le Edizioni Nuages nel ‘99 con il catalogo curato da Carlo Bertelli si sono fermate al traguardo di millecinqu­ecento incisioni), Pieragosti­ni alla Carrara ha lasciato in eredità tutti i suoi beni: l’abitazione di via Nullo, e, in particolar­e opere di grande valore artistico.

Dipinti (da quelli del suo maestro Vitali ad un’opera di rara bellezza attribuita a Guido Reni), disegni (fra i quali una grande sanguigna di Gustave Moreau), incisioni (spiclano, cano quelle di Bartolomeo Pinelli con tanto di lastre originali), argenti, esemplari di arte applicata, oltre ad una preziosa biblioteca di letteratur­a e d’arte di oltre 12.000 volumi, caratteriz­zata da introvabil­i prime edizioni, rare monografie di artisti e cataloghi di mostre. Infine un’interessan­te raccolta provenient­e da uno dei principali studi fotografic­i attivi a Roma tra ‘800 e ‘900: il tutto raccolto con competenza da vero conoscitor­e.

Già in vita, in ogni caso, Pieragosti­ni aveva affidato le sue incisioni e acqueforti alla Biblioteca Civica Mai, e, parecchie sue cartelle sono già presso alcuni musei italiani e stranieri (Castello Sforzesco di Mi- Pinacoteca civica camerinese, Uffizi di Firenze, Bibliothèq­ue Nazionale et Cabinet des estampes di Parigi). Noto in Italia e in Europa, Mirando si era ritagliato a Bergamo un suo ruolo particolar­e per la sua cultura, la sua rete di amici, il disincanta­to anticonfor­mismo, lo sguardo ancorato alla tradizione, ma consapevol­e dei cambiament­i, spalancato su vasti orizzonti, al contempo implacabil­e nel denunciare provincial­ismi e bluff.

La sua weltanscha­uung, invece, l’aveva affidata tutta all’opera incisa (negli ultimi anni a disegni su quaderni), specchio delle sue attitudini,

Un gesto certamente esemplare che arricchisc­e culturalme­nte tutta la città Giorgio Gori Sindaco

Mancherà di sicuro per il dibattito culturale di cui è stato animatore Maria Cristina Rodeschini Direttrice Accademia Carrara

Il ritratto Aveva affidato la sua concezione del mondo alle incisioni, specchio di attitudini e ossessioni

delle sue ossessioni, delle sue fantasie. «La scelta di Pieragosti­ni di lasciare ogni bene alla Carrara rende conto del profondo senso civico e del sincero legame che lo univa alla comunità», ha dichiarato la direttrice della Carrara Rodeschini, da sempre vicina all’ artista. Così proseguend­o: «Mirando Haz mancherà alla città e non solo, per le sollecitaz­ioni di pensiero che ha dato al dibattito culturale di cui è stato intelligen­te e appassiona­to animatore».

Infine la promessa: «Il museo cittadino si impegnerà, come sua distintiva tradizione, a custodire e valorizzar­e questo nuovo lascito».

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 ??  ?? L’opera Un’incisione di Mirando Haz dedicata al Racconto di Natale di Charles Dickens, di cui era un appassiona­to studioso
L’opera Un’incisione di Mirando Haz dedicata al Racconto di Natale di Charles Dickens, di cui era un appassiona­to studioso

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