Pugni animalisti all’anziano cacciatore Solidarietà da Rolfi
L’assessore regionale Rolfi ha telefonato alla vittima
Un cacciatore di 81 anni aggredito e picchiato da un gruppo di animalisti con uno schiaffo e un calcio: ha sporto denuncia. Telefonata di solidarietà dall’assessore regionale Fabio Rolfi: «L’estremismo animalista è un problema di sicurezza».
Si vanta: «Non ho avuto paura, anche se erano sei contro uno. Anche se la paura mi è venuta fuori dopo». Ma c’è amarezza: «Ci sono rimasto male, dovevo arrivare a 81 anni dopo 65 che vado a caccia per vedere la gente trattarmi in quel modo, con una ragazza che mi dava dei brutti titoli». Lino Pessina ha trascorso l’ultimo fine settimana nel suo capanno da caccia a Fara Gera d’Adda, senza molto bottino: «Le cesene non si fanno vive, fa troppo caldo». Lo stesso capanno in cui due domeniche fa era stato aggredito da un gruppo di animalisti: aggressione per la quale ieri ha ricevuto la solidarietà dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi.
Dopo la sua denuncia, i carabinieri di Treviglio sono sulla via dell’identificazione del gruppo di giovani che ha aggredito l’anziano cacciatore: alcuni testimoni hanno fotografato loro e la loro auto. «Se verranno identificati daremo assistenza legale e ci costituiremo parte civile», assicura l’avvocato Lorenzo Bertacchi, presidente di Federcaccia Bergamo.
Quella domenica Pessina era sceso da Almenno San Salvatore per la solita mattinata di caccia: «Stavo per venire via quando sono arrivati, gridavano, mi dicevano assassino e delinquente, una ragazza mi filmava, e me n’è rimasta impressa un’altra che mi ripeteva: picchiaci che così ti ritirano la licenza». «Cercano lo scontro fisico, come fanno spesso, perché sanno che il cacciatore è nell’impossibilità di difendersi — spiega Bertacchi —. A un cacciatore a Bagnatica hanno liberato tutti gli uccelli da richiamo, senza sapere che poi muoiono. Ma all’inizio della stagione avevano pianificato una grande azione di disturbo, abbiamo dovuto fare intervenire la polizia alle 4 del mattino alla Malpensata».
«Io non avevo paura ma ho raccolto un listello di legno per difendermi — continua Pessina —. Allora uno mi ha dato uno schiaffo che mi ha fatto volare via gli occhiali e un calcio a una gamba. Poi sono arrivati altri cacciatori che li hanno circondati ma li hanno lasciati andare». Al Policlinico di Ponte San Pietro sono stati diagnosticati un livido alla gamba e un’«infrazione al seno mascellare sinistro». Prognosi: 5 giorni. Il pensionato ha presentato denuncia ai carabinieri. «Se ne occuperà il giudice di pace, come per un cacciatore di Casazza che sto seguendo dopo che gli hanno dato un megafono in testa — dice Bertacchi —. Quasi ogni domenica ci segnalano provocazioni. È giusto esprimere le proprie convinzioni, ma va fatto in modo civile».
«L’estremismo animalista è sempre più un problema di sicurezza — dice Rolfi —. Percuotere un signore di 81 anni è un atto meschino». «Serve un nuovo patto di convivenza tra chi frequenta il territorio in modi diversi», aggiunge il consigliere regionale Niccolò Carretta (Lce). «Mi ha fatto piacere la telefonata di Rolfi — conclude Pessina —. Arrivare alla mia età per essere trattato in questo modo lascia l’amaro in bocca».
Il pensionato «Provo molta amarezza perché mi hanno trattato così alla mia età»