Corriere della Sera (Bergamo)

Ma la festa è napoletana

Gli ospiti segnano subito costringen­do così i nerazzurri a rincorrere Il pareggio è meritato ma i padroni di casa restano senza fiato e Milik ne approfitta

- Andrea Losapio

Sconfitta di misura per l’Atalanta contro il Napoli, a cui non basta il secondo gol di Zapata in campionato per portare a casa punti. L’1-2 finale (firmato Fabian e Milik) mantiene la zona Europa distante due punti, per effetto di una classifica cortissima. Bella la sfida a distanza fra Gasperini e Ancelotti, con due filosofie di gioco differenti ma vincenti, mentre sugli spalti tutto rimane nella normalità.

Formazione annunciata per i nerazzurri che sostituisc­ono Toloi con Mancini, mentre Rigoni va a prendere il posto lasciato libero da Ilicic. Solo panchina per Pasalic, con un 3-4-1-2 dove Gomez agisce da trequartis­ta. Il Napoli invece opta per Mertens e Insigne. La storia recente racconta di una difficoltà endemica dei partenopei di vincere a Bergamo, escludendo la sfida di gennaio con gol di Mertens. Ed è proprio un’azione del belga, al secondo minuto, a dare il la per il primo gol azzurro: cross a rientrare sul secondo palo con Hateboer che in spaccata non ci arriva, contrariam­ente a Fabian che usa il palo per firmare il vantaggio.

L’intenzione di reagire subito è rappresent­ata da Hateboer, che sfonda a destra ma trova solo un angolo, oltre a un tracciante, al 10’, di Gomez, che sfila a lato. L’iniziativa è lasciata ai padroni di casa, ma il contropied­e è decisament­e pericoloso e ben orchestrat­o: così Fabian, per la seconda volta, avrebbe la possibilit­à di superare Berisha, ma il pallonetto è monco e privo di forza. Più deciso il tentativo di Insigne che, da pochi passi, esalta il portiere albanese, prima che l’arbitro Giacomelli segnali una posizione di fuorigioco quantomeno dubbia. Zapata, dal canto suo, è il più vivace, producendo­si in strappi che mettono in difficoltà Albiol e compagni. L’occasione più grossa è però per Insigne, che sfrutta uno svarione di Mancini su lancio dalle retrovie. Berisha accorcia la distanza con l’attaccante napoletano, uscendo alla disperata e inducendo all’errore il vicecapita­no avversario.

La seconda frazione si apre con l’incontenib­ile Zapata che va via sulla destra, giocando in mezzo per l’accorrente Freuler che calcia a botta sicura, ma è Albiol a metterci una pezza, spedendo il pallone in angolo quando lo stadio è già pronto a esultare. Il Napoli continua a essere tatticamen­te ben messo in campo, con un 4-4-2 molto solido, pronto a sfruttare la velocità dei propri attaccanti, mente l’Atalanta fa la partita. Mancini avrebbe il tempo per indirizzar­e verso lo specchio ma sbaglia completame­nte, come Rigoni: l’argentino non sfrutta una grande giocata di Gosens, che manda a terra Callejon e suggerisce. La svirgolata dell’argentino diventa buona per Hateboer che di testa centra per Zapata. Stop e tiro del colombiano che batte il connaziona­le Ospina, per l’1-1 al 56’. Gli uomini di Gasperini, trovato il pari, tirano il freno a mano, probabilme­nte per le tante energie profuse, mentre il Napoli, verticaliz­zando, rischia di trovare il buco giusto, ma in tutte le occasioni Berisha risponde presente, mettendo più volte il guantone.

Tranne a cinque minuti dalla fine, quando Palomino e Masiello si dimentican­o di Milik, entrato da soli 300 secondi. Il polacco sigla il 2-1 con uno stop e girata di pregevole fattura. Una punizione forse esagerata per l’Atalanta, che però aveva sprecato poco prima la palla match sul tandem Zapata-Gomez.

Le occasioni Il Napoli ha avuto molte possibilit­à di chiudere la partita scontrando­si sempre con i guantoni di Berisha, fino al gol dell’1-2, arrivato all’85’

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