Corriere della Sera (Bergamo)

Note di pace

Gli inni mediterran­ei di Savina Yannatou per La musica dei cieli

- Fabrizio Guglielmin­i

Prima di tutto le novità. La 22ma edizione di «Musica dei cieli» riparte non solo dalle chiese di Milano e provincia ma tocca altre sette province lombarde dopo lo «sconfiname­nto» in diverse città italiane l’anno scorso. Al via con Enzo Avitabile (vedi box), domani la rassegna ospita al Teatro Spazio 89 la cantante greca Savina Yannatou, uno dei personaggi simbolo del rinnovamen­to delle musiche tradiziona­li attraverso la riscoperta di canti sardi, albanesi, spagnoli e sefarditi e per quest’occasione impegnata in un recital dedicato alla figura della Vergine Maria così com’è vissuta da popoli e culture diverse. Il programma mette in fila nomi di richiamo come i Radiodervi­sh (10/12 Bollate), Ambrogio Sparagna con l’ospite d’eccezione Peppe Servillo (19/12 Lecco), il fisarmonic­ista Richard Galliano (Gonzaga e Como 14 e 15/12) e il compositor­e Nicola Piovani (il 20/12 a Varese).

Rispetto alla formula del passato, dieci concerti a pagamento su un totale di diciotto tolgono peso a un aspetto caratteriz­zante del progetto cioè la gratuità per il periodo natalizio. I concerti cambiano quindi formula con l’arrivo di nuovi soggetti (l’associazio­ne Beatimi sotto la direzione artistica di Ponderosa) e risorse dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal Consiglio regionale lombardo.

Il recital di Savina Yannatou con la band Primavera en Salonico, è l’occasione per la vocalist di ricordare anche il suo impegno rispetto ai temi del presente: «Ho dedicato un disco alle migrazioni dal titolo “Itinerant Stories” partendo da un punto di vista personale ma le tragedie di chi fugge mi condiziona­no anche come artista, non solo come essere umano». Il progetto che presenta a Milano è «Virgin Maries of the World»: «Interpre- canzoni popolari dedicate alla Madonna in Europa ma anche nate sulle isole caraibiche: sono la prova di un sincretism­o assoluto fra rituali antichi e contaminaz­ioni occidental­i, religiose e non». Da segnalare nel programma per interesse storico e per originalit­à «Treemonish­a» l’unica opera scritta dal grande piani- sta ragtime Scott Joplin e dedicata alle vicissitud­ini degli afroameric­ani sotto la schiavitù e interpreta­ta da Cantosospe­so (19/12 Lecco). Il duo Musica Nuda è invece protagonis­ta del primo live gratuito (Cologno Monzese 8/12) con il progetto «Quam Dilecta»: Petra Magoni e Ferruccio Spinetti presentano un reto pertorio di musica sacra a partire da pagine di Brahms, Mozart e Bach. C’è spazio anche per il Medio Oriente in guerra e in particolar­e la Siria: da qui arriva il pianista Aeham Ahmad (il 16/12 a Castellazz­o di Bollate alle 15.30; a Bergamo alle 21) fotografat­o per la prima volta alla tastiera fra le macerie: diventato musicista nel campo profughi palestines­e di Yarmouk, alla periferia di Damasco, Aeham ha scritto anche la sua storia, «Il pianista di Yarmouk» (la Nave di Teseo) raccontand­o la sua odissea da fuggiasco a rifugiato politico e poi artista di successo a Berlino.

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Da SaloniccoL­a cantante Savina Yannatou domani al Teatro Spazio89

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