Nel magazzino della droga
In carcere due fratelli marocchini con 10 chili di droga e 200 mila euro.
Appartamento anonimo. Strada tranquilla di paese. Con una Fiesta e una Giulietta i fratelli marocchini Abdelmajid e Hamza Meziane, 28 e 22 anni, andavano e venivano pacificamente. Ora si scopre che nella casa affittata a Castel Rozzone avevano allestito un vero e proprio deposito della droga. La Bassa e la logistica. Secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo di Treviglio, rifornivano buona parte degli spacciatori della zona. In camera da letto avevano 200 mila euro imbustati, nel resto delle stanze 6 chili di cocaina e 4 di hashish un po’ in tutte le forme. Panetti, ovuli. E poi gli strumenti per lo smercio: dalla contabilità ai telefonini, dai trolley usati per il trasporto alle buste di plastica per confezionare lo stupefacente, ognuna con un logo diverso in modo da identificare le partite. C’era la mela della Apple, il simbolo dell’Audi, quello della Bentley. La coca era «Gucci».
«Ci ha colpito la quantità delle buste vuote che abbiamo trovato nell’abitazione, segno che da lì sono passati chili di droga», spiega il tenente Giuseppe Romano, che ha condotto il blitz con l’arresto dei Meziane. Sono in carcere da martedì. Questa mattina, con l’avvocato Michele Coccia, potranno chiarire la loro posizione al gip Massimiliano Magliacani. Il maggiore, Abdelmajid Meziane, era rientrato in Italia da clandestino dopo un’espulsione avvenuta nel 2017. A suo carico risultano precedenti di polizia per droga e ricettazione. Il 22enne, invece, si è sposato ad agosto con una quarantenne siciliana. Per lui c’è un precedente di polizia per resistenza a pubblico ufficiale. In entrambi i casi, nulla comunque che lasciasse immaginare la portata del giro.
Appostati non senza difficoltà nelle quiete strade attorno all’appartamento (di proprietà di un italiano pregiudicato), i carabinieri hanno studiato i due per alcune settimane. Quando hanno deciso di entrare in azione, il più giovane stava uscendo con un pezzo di cocaina da consegnare. L’altro era in casa, dove le scorte non erano nemmeno nascoste. Per gli inquirenti sul mercato valgono più di mezzo milione di euro. I contanti erano suddivisi in mazzette da 40 mila euro, soprattutto in pezzi da 100 euro. Sono state sequestrate, inoltre, banconote fasulle, che saranno inviate al Nucleo antifalsificazione monetaria di Roma per tentare di caprine l’origine.
Zingonia e le torri del degrado. Bariano e i due pusher marocchini ammazzati il 21 luglio 2017. Adesso Castel Rozzone. «Con questa operazione — sottolinea il comandante della compagnia di Treviglio Davide Onofrio Papasodaro — la Bassa Bergamasca si conferma un hub della droga». Un’operazione nata «non da una semplice attività di controllo del territorio, dove spesso, oltre all’abilità, conta la fortuna. In questo caso — rimarca il comandante provinciale Paolo Storoni — parliamo di un’attività più complessa, avviata da tempo e che ha portato a ottimi risultati per il quantitativo ingente di droga sequestrata, ma soprattutto per il denaro che entrerà nelle casse dello Stato». È una priorità l’antidroga, e per colpire in maniera più efficace «cerchiamo sempre di risalire la china», di andare oltre il piccolo pusher o i luoghi riconoscibili dello spaccio al dettaglio. «Non è semplice — dice Storoni —, servono tempo, risorse e la convinzione dell’autorità giudiziaria». Tradotto: che anche la Procura faccia la sua parte.
Sotto sequestro
Sei chili di cocaina e 4 di hashish: sul mercato valgono più di mezzo milione