Corriere della Sera (Bergamo)

CHI È STATO SOVRANO

- Di Davide Ferrario

Si è cominciato con «Padroni a casa nostra». Poi è arrivato il sovranismo. Poi ancora, iniziative come la fondazione di Liberland, un’enclave di sette km quadrati tra Serbia e Croazia, di incerta assegnazio­ne, dichiarata indipenden­te da un gruppo di «libertari di destra» cechi. Ma Mario Rossignoli di Villa d’Adda ha portato il processo alle sue estreme conseguenz­e. Antefatto: non avendo pagato il mutuo, la banca gli ha pignorato la casa. Ma, durante l’udienza in tribunale, Rossignoli ha tirato fuori l’asso nella manica: un documento in cui sostiene che lui, Mario Rossignoli, è uno stato autonomo e che quindi il suo rapporto con le leggi italiane non è regolato dai diritti e doveri del cittadino, ma dalle norme della diplomazia internazio­nale. Insomma, il rovesciame­nto della famosa battuta di Luigi XIV: «Lo stato sono io!» in: «Io sono uno stato». La faccenda, che sembra uscita da un film di Totò, ha però preso una brutta piega, tanto che è dovuta intervenir­e la polizia. Quella italiana, intendiamo. In realtà il signor Rossignoli è un vero eroe del nostro tempo. Incarna fino in fondo un atteggiame­nto che corre più o meno sottotracc­ia in tutti noi: la sensazione di essere il centro del mondo e che tutto quello che si svolge intorno ha senso solo rispetto alle nostre necessità, alle nostre aspettativ­e, ai nostri desideri. Certo, resta un dubbio: chi ha costruito le strade e gli ospedali, chi gestisce i servizi di cui ogni giorno il nostro «stato autonomo sovrano» usufruisce? E chissà perché, poi…

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