CHI È STATO SOVRANO
Si è cominciato con «Padroni a casa nostra». Poi è arrivato il sovranismo. Poi ancora, iniziative come la fondazione di Liberland, un’enclave di sette km quadrati tra Serbia e Croazia, di incerta assegnazione, dichiarata indipendente da un gruppo di «libertari di destra» cechi. Ma Mario Rossignoli di Villa d’Adda ha portato il processo alle sue estreme conseguenze. Antefatto: non avendo pagato il mutuo, la banca gli ha pignorato la casa. Ma, durante l’udienza in tribunale, Rossignoli ha tirato fuori l’asso nella manica: un documento in cui sostiene che lui, Mario Rossignoli, è uno stato autonomo e che quindi il suo rapporto con le leggi italiane non è regolato dai diritti e doveri del cittadino, ma dalle norme della diplomazia internazionale. Insomma, il rovesciamento della famosa battuta di Luigi XIV: «Lo stato sono io!» in: «Io sono uno stato». La faccenda, che sembra uscita da un film di Totò, ha però preso una brutta piega, tanto che è dovuta intervenire la polizia. Quella italiana, intendiamo. In realtà il signor Rossignoli è un vero eroe del nostro tempo. Incarna fino in fondo un atteggiamento che corre più o meno sottotraccia in tutti noi: la sensazione di essere il centro del mondo e che tutto quello che si svolge intorno ha senso solo rispetto alle nostre necessità, alle nostre aspettative, ai nostri desideri. Certo, resta un dubbio: chi ha costruito le strade e gli ospedali, chi gestisce i servizi di cui ogni giorno il nostro «stato autonomo sovrano» usufruisce? E chissà perché, poi…