Nuovo stadio con «guscio» a specchio
Lo stadio del futuro preserverà le facciate storiche in corrispondenza delle tribune. Le vecchie curve, invece, verranno ripensate completamente con due frontoni rettilinei composti da pannelli metallici zincati. Dovranno essere spazi aperti e ventilati, per ragioni di sicurezza. I tornelli saranno in cima alle rampe, perché il piano terra sarà animato dai negozi. Un involucro che rifletterà la luce, secondo il moto del sole. Il progetto è stato illustrato alle commissioni e fa discutere le minoranze. Le altezze, soprattutto. Via le torri faro da 36 metri, verranno realizzate due grandi travi reticolari a 24 metri. Placet da Enac ed Enav. Ma la Lega: è come un palazzo di otto piani, uno scatolone di enormi dimensioni.
Lo stadio che verrà viene presentato nel suo progetto definitivo alle commissioni seconda e terza. Senza votazioni, perché l’iter consiliare s’è chiuso a ottobre. È un’informativa. Però il centrodestra si mostra scettico di fronte ai rendering, futuristici, almeno se confrontati alla situazione in cui si trova oggi l’ex Comunale.
Arriva un dato certo sulle altezze, che avevano infiammato il Consiglio. Via le torri faro, da 36 metri. «Abbiamo realizzato due grandi travi reticolari — spiega l’architetto Mauro Piantelli dello Studio De8 —. Sono a 24 metri, il livello minimo che consente un’illuminazione a led uniforme e non concentrata nei quattro angoli». Trasale la leghista Luisa Pecce: «Sono senza parole per l’altezza, quei 24 metri corrispondono a una casa di otto piani». I vincoli aeroportuali fissavano un limite di 22 metri, ma martedì Enac ed Enav hanno dato il placet. Lo comunica l’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini, che taglia corto: «La percezione dell’altezza complessiva è smussata — replica —. La geometria e i materiali risolvono brillantemente la dimensione delle curve».
L’impianto del futuro preserverà le storiche facciate delle tribune. Verranno ripensate completamente, invece, le vecchie curve: due frontoni rettilinei, composti da pannelli metallici zincati. Dovranno essere spazi aperti e ventilati, per ragioni di sicurezza (i tornelli saranno in cima alle rampe, perché il piano terra sarà animato dai negozi). Sarà un involucro che rifletterà la luce, secondo il moto del sole. Con un gradiente: il chiarore si scurisce da est verso ovest. Un’ipotesi sarebbe quella di creare una sfumatura nerazzurra. «Dipende — precisa il direttore operativo del club, Roberto Spagnolo —. Abbiamo definito il materiale, ma non ancora la colorazione». Scherza: «Di sicuro non sarà bianconera».
All’altezza degli angoli, le tonalità si faranno bronzee, per dialogare con le strutture in cemento di viale Giulio Cesare.
«Si interviene su uno stadio con queste caratteristiche e questa collocazione con un paradigma che ancora non esiste in Italia o all’estero — illustra il progettista —. Dobbiamo riscattare dal loro uso militarizzato le aree di pre-filtraggio, farne dei parcheggi sarebbe stata una rinuncia». Se il trasferimento delle auto sotto il piazzale costerà una perdita di 14 posti, aumenteranno della stessa entità i banchi del mercato.
Anche il panorama è stato considerato: dagli spalti si aprirà il panorama verso Città Alta e la Maresana, mentre la nuova copertura escluderà dal campo visivo i condomini circostanti. Per restituire il perimetro al quartiere, non saranno previste recinzioni, sostituite da grandi placche verdi alberate: gli accessi al parco diventano varchi (con telecamere a riconoscimento facciale) in occasione delle partite; sul lato esterno saranno barriere da un metro e mezzo, per declinare fino a diventare sedute.
L’opposizione non è convinta. «Uno scatolone di enormi dimensioni», lo definisce Pecce. Andrea Tremaglia (FdI) è preoccupato dall’«impatto importante» della mole. Valesini stronca come «feticcio» il tema delle altezze: «La riqualificazione è fuori discussione: le foto ci restituiscono uno spazio che oggi è un parcheggio e nulla più». Difende il dem Ferruccio Rota. «Sono polemiche inutili: è l’unica soluzione praticabile». Il forzista Gianfranco Ceci chiede «impegni forti», cioè l’estensione della Ztl e una convenzione permanente con Atb per il bus gratis con il biglietto della partita. «La Giunta la butta in rissa — si rammarica Ceci —, diventa essere a favore o contro l’Atalanta, ma siamo tutti tifosi». Confermate le tempistiche: a maggio partono i lavori dalla curva Nord. Lo stadio sarà ultimato nel 2021.