Il Mantegna riunito alla National Gallery
La «Resurrezione di Cristo» dell’Accademia Carrara, di recente attribuita ad Andrea Mantegna, si ricongiunge al suo pendant, la «Discesa al Limbo», alla National Gallery di Londra. L’occasione è la mostra dedicata a Mantegna e Bellini.
«La decisione di prestare l’opera, a intervento conservativo concluso, all’importante istituzione museale londinese è il coronamento di un percorso di studio e di un’otti-ma collaborazione tra i musei», dice Maria Cristi-na Rodeschini, direttore della Carrara. Per quasi 200 anni il capolavoro «ritrovato» è stato chiuso nei depositi della Carrara, con una paternità altra. Una storia che va raccon-tata, per ridare senso a una identità persa, che ora ritrova un equilibrio, ricongiungendosi alla sua metà. Entrato nella pinacoteca nel 1866, il dipinto fu attributo a Mantegna da Charles Eastlake, primo direttore della National Gallery. Lo storico e mercante d’arte Otto Mündler riconfermò la paternità, negata poi da Giovanni Morelli, tra i più importanti storici italiani. I suoi dubbi diventarono espliciti e l’attribuzione a Mantegna meno sicura: si disse fosse opera di bottega, poi del secondogenito Francesco Mantegna, infine copia di lavori perduti. Ora la Resurrezione, sino al 27 gennaio a Londra e poi al Gemäldegalerie di Berlino, ritrova nuova vita.