Arrivare fino a Olgiate permetterebbe di utilizzare anche la linea da Lecco
Pendolari: «Per l’emergenza-ponte un tragitto più lungo per la navetta»
La giornata è cominciata con una fischiata lunga un’ora davanti a Palazzo Lombardia da parte di quaranta pendolari con i cartelli «scusate il disagio». Ed è finita con una certa insoddisfazione: «I primi provvedimenti erano legati all’emergenza, da allora sono trascorsi tre mesi e Regione e Trenord non hanno ancora le idee chiare», protesta Stefano Lorenzi del comitato di Bergamo.
I tre mesi sono quelli dalla chiusura del ponte di Calusco che ha aggiunto altri problemi a quelli esistenti per i viaggiatori, che hanno presentato alla V commissione regionale e poi alla riunione di quadrante una serie di proposte. Una delle quali riguarda un ripensamento del bus navetta tra Calusco e Paderno, che costringe i pendolari a lunghe attese in stazione per mancate coincidenze di orari. L’idea è quella di far partire la navetta da Terno, per farla poi passare da Calusco, Olgiate (dove poter prendere anche il LeccoMilano) e Paderno. A Trenord l’idea non piace: ingolferebbe il già affollato Lecco-Milano. Sarà più probabile che la navetta attuale venga fatta partire da Terno e viaggi con maggiore frequenza: ogni mezz’ora nei periodi di punta e ogni ora nel resto della giornata. Si potrebbe cominciare il 16, ma si saprà qualcosa di più lunedì. Favorevole l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, «previa verifica con i pendolari sull’efficacia della scelta».
Le altre proposte riguardano il mantenimento o il potenziamento del BergamoMilano delle 7.10 con l’aggiunta di un altro treno alle 7.45. «Ma — obietta Terzi — le linee sono sature». «Dicono anche che c’è mancanza di materiale, cioè di treni — replica Lucia Ruggiero del comitato —. Ma c’è un’emergenza creata dalle stesse Ferrovie, quindi è a loro che tocca risolvere il problema». Il timore fondato è che ci si limiti a spostare il treno esistente da un orario all’altro. «Chiedo a Fs — dice Niccolò Carretta, consigliere regionale Lce — che eviti la cancellazione della corsa delle 7.10 che graverebbe su tutti i pendolari bergamaschi. E monitorerò con i viaggiatori la questione del bus sostitutivo».
«Siamo delusi — commenta Luca Bettinelli, dei pendolari di Romano —: non abbiamo avuto risposte sui buchi d’orario e la scarsa pulizia, e siamo preoccupati per i rallentamenti che ci saranno in febbraio per i lavori tra Romano e Rovato. Ma almeno è stata confermata la riqualificazione della stazione». «Non sono stati risolti i problemi che abbiamo segnalato — aggiunge Piero Toti dei pendolari di Treviglio —: non ci sono soluzioni alla mancanza di coincidenze alla Centrale di Treviglio, e sulla Ovest rimangono inevase le richieste di aumentare le fermate. I treni sono sovraccarichi ed è stato tolto il 7.11 da Bergamo, creato
Le corse
Si chiede un convoglio in più alle 7.45, ma si teme la cancellazione di quello delle 7.10
Le obiezioni Per istituire nuove corse ci sono problemi di linee sature e mancanza di treni
per l’emergenza ma era semivuoto perché era molto lento: arrivava a Greco alle 8.35». L’unica soddisfazione del comitato di Treviglio è che il documento che ha presentato è stato messo agli atti dalla Regione e l’assessore ha accolto la richiesta dei viaggiatori della Bassa di un incontro all’inizio gennaio.
«A tre mesi dalla chiusura dal ponte — commenta il consigliere regionale pd Jacopo Scandella — la vita di migliaia di persone è cambiata e la necessità di trovare soluzioni alternative si fa sempre più urgente. Le loro sono richieste di buonsenso, concrete e realizzabili in breve tempo». «Sul ponte — assicura Terzi — la Regione sta mettendo in campo ogni sforzo anche al di là delle proprie prerogative e competenze. Resto disponibile a valutare eventuali proposte migliorative da tutti, a cominciare dai sindaci».