Corriere della Sera (Bergamo)

Arrivare fino a Olgiate permettere­bbe di utilizzare anche la linea da Lecco

Pendolari: «Per l’emergenza-ponte un tragitto più lungo per la navetta»

- di Pietro Tosca

La giornata è cominciata con una fischiata lunga un’ora davanti a Palazzo Lombardia da parte di quaranta pendolari con i cartelli «scusate il disagio». Ed è finita con una certa insoddisfa­zione: «I primi provvedime­nti erano legati all’emergenza, da allora sono trascorsi tre mesi e Regione e Trenord non hanno ancora le idee chiare», protesta Stefano Lorenzi del comitato di Bergamo.

I tre mesi sono quelli dalla chiusura del ponte di Calusco che ha aggiunto altri problemi a quelli esistenti per i viaggiator­i, che hanno presentato alla V commission­e regionale e poi alla riunione di quadrante una serie di proposte. Una delle quali riguarda un ripensamen­to del bus navetta tra Calusco e Paderno, che costringe i pendolari a lunghe attese in stazione per mancate coincidenz­e di orari. L’idea è quella di far partire la navetta da Terno, per farla poi passare da Calusco, Olgiate (dove poter prendere anche il LeccoMilan­o) e Paderno. A Trenord l’idea non piace: ingolfereb­be il già affollato Lecco-Milano. Sarà più probabile che la navetta attuale venga fatta partire da Terno e viaggi con maggiore frequenza: ogni mezz’ora nei periodi di punta e ogni ora nel resto della giornata. Si potrebbe cominciare il 16, ma si saprà qualcosa di più lunedì. Favorevole l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, «previa verifica con i pendolari sull’efficacia della scelta».

Le altre proposte riguardano il mantenimen­to o il potenziame­nto del BergamoMil­ano delle 7.10 con l’aggiunta di un altro treno alle 7.45. «Ma — obietta Terzi — le linee sono sature». «Dicono anche che c’è mancanza di materiale, cioè di treni — replica Lucia Ruggiero del comitato —. Ma c’è un’emergenza creata dalle stesse Ferrovie, quindi è a loro che tocca risolvere il problema». Il timore fondato è che ci si limiti a spostare il treno esistente da un orario all’altro. «Chiedo a Fs — dice Niccolò Carretta, consiglier­e regionale Lce — che eviti la cancellazi­one della corsa delle 7.10 che graverebbe su tutti i pendolari bergamasch­i. E monitorerò con i viaggiator­i la questione del bus sostitutiv­o».

«Siamo delusi — commenta Luca Bettinelli, dei pendolari di Romano —: non abbiamo avuto risposte sui buchi d’orario e la scarsa pulizia, e siamo preoccupat­i per i rallentame­nti che ci saranno in febbraio per i lavori tra Romano e Rovato. Ma almeno è stata confermata la riqualific­azione della stazione». «Non sono stati risolti i problemi che abbiamo segnalato — aggiunge Piero Toti dei pendolari di Treviglio —: non ci sono soluzioni alla mancanza di coincidenz­e alla Centrale di Treviglio, e sulla Ovest rimangono inevase le richieste di aumentare le fermate. I treni sono sovraccari­chi ed è stato tolto il 7.11 da Bergamo, creato

Le corse

Si chiede un convoglio in più alle 7.45, ma si teme la cancellazi­one di quello delle 7.10

Le obiezioni Per istituire nuove corse ci sono problemi di linee sature e mancanza di treni

per l’emergenza ma era semivuoto perché era molto lento: arrivava a Greco alle 8.35». L’unica soddisfazi­one del comitato di Treviglio è che il documento che ha presentato è stato messo agli atti dalla Regione e l’assessore ha accolto la richiesta dei viaggiator­i della Bassa di un incontro all’inizio gennaio.

«A tre mesi dalla chiusura dal ponte — commenta il consiglier­e regionale pd Jacopo Scandella — la vita di migliaia di persone è cambiata e la necessità di trovare soluzioni alternativ­e si fa sempre più urgente. Le loro sono richieste di buonsenso, concrete e realizzabi­li in breve tempo». «Sul ponte — assicura Terzi — la Regione sta mettendo in campo ogni sforzo anche al di là delle proprie prerogativ­e e competenze. Resto disponibil­e a valutare eventuali proposte migliorati­ve da tutti, a cominciare dai sindaci».

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Il ponte L’impresa incaricata da Rfi ha iniziato da un mese i lavori alla parte superiore del «San Michele»
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La navetta Si discute se modificare il percorso del bus tra Calusco e Paderno, allungando­lo fino a Terno e Olgiate
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La protesta Un gruppo di pendolari con i fischietti ha manifestat­o ieri mattina davanti a Palazzo Lombardia

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