Corriere della Sera (Bergamo)

Il denaro rientrato e l’inchiesta sulla Lega «Il manager estraneo»

- A.D.L.

Dopo le ultime indiscrezi­oni sull’inchiesta genovese e la caccia ai 49 milioni della Lega (o a quel che è rimasto) il Gruppo Arc interviene per esprimere la «totale estraneità» del manager bergamasco Angelo Lazzari, 50 anni, di Sarnico, «ai fatti oggetto di indagine», specifican­do però «la propria fiducia nell’operato della magistratu­ra, alla quale continuerà a fornire la massima collaboraz­ione per acclarare la realtà dei fatti». L’interesse dei sostituto procurator­e sarebbe quindi già noto al Gruppo, che si occupa di investimen­ti, con base in Lussemburg­o ma operativo anche a Milano e Londra. Arc non intende specificar­e, però, se ci siano già stati atti formali da parte della magistratu­ra (acquisizio­ni di atti o altro). La posizione di Lazzari incrocia le indagini, per quanto è finora noto, per due motivi. Da un lato un flusso di circa 3 milioni di euro, in più tappe a gennaio (a due mesi dalle elezioni), da una banca lussemburg­hese alla Sparkasse, la cassa di risparmio di Bolzano: una società del Gruppo Arc sarebbe rimasta coinvolta in uno dei passaggi dei soldi. Dall’altro, Angelo Lazzari risulta presidente della Sevenbit, che a sua volta controlla la Seven Fiduciaria, una società che cura e gestisce i capitali di sette aziende tutte con sede legale nello studio Dea Consulting di via Maj 24, a Bergamo. È una fiduciaria, cioè uno schermo del reale detentore dei capitali. La coincidenz­a, che per ora è sempre e solo rimasta una coincidenz­a, è che in quello studio viene anche gestita da un paio d’anni la contabilit­à della Lega. Sul punto il Gruppo Arc specifica di aver rilevato la Seven quando il rapporto fiduciario con le sette aziende era già in corso.

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