Corriere della Sera (Bergamo)

Jain, fenomeno pop da Tolosa

La cantante di origini malgasce, in divisa firmata Agnès B, domani al Fabrique

- Raffaella Oliva

La sua musica celebra la gioia della vita. Le sue canzoni suonano come inni di speranza dalle atmosfere solari e dai ritmi contagiosi, dove il pop si fonde con l’elettronic­a, il soul, il rap, il reggae, oltre che con sonorità arabe, afro, sudamerica­ne. Sono le armi di Jain, al secolo Jeanne Galice, giovane stella francese domani al Fabrique con il secondo disco «Souldier» (via Fantoli 9, ore 21, biglietti 23 euro). In scaletta sia i nuovi brani, sia «Come» e «Makeba», hit dal precedente album «Zanaka» che hanno trasformat­o la 26enne di Tolosa in uno dei più interessan­ti fenomeni pop dell’ultimo decennio. È la sua rivoluzion­e, come canta nel recente singolo «Star».

«La Jain di oggi è diversa da quella degli esordi, sono cresciuta, sento più forte il bisogno di affermarmi come donna», dice lei. Da qui il titolo della sua nuova prova, «Souldier»: «Mi presento come una soldatessa dell’anima, il mio obiettivo è trasmetter­e ottimismo, positività, l’idea che ciò che conta nella vita sia diventare ciò che si desidera». Se la succitata «Makeba» è un omaggio alla compianta Miriam, tra i suoi idoli Jain cita anche Nina Simone, i rapper Kendrick Lamar e Childish Gambino. «E Beyoncé, come performer è la migliore», afferma la cantante e songwriter, che per i suoi show ha ideato un’uniforme: prima sfoggiava sempre un abito collegiale, ora è passata a una tuta blu disegnata con la stilista Agnès B, sua conterrane­a. «Ho frequentat­o una scuola d’arte, so quanto conti creare un’estetica da affiancare alla musica: aiuta l’identifica­zione del pubblico e serve a me per salire sul palco con l’energia giusta». Poi c’è la contaminaz­ione, elemento clou in entrambi i suoi dischi: «Mescolare suoni differenti mi viene naturale, essendo io di Tolosa, ma cresciuta tra Dubai, il Congo e Abu Dhabi. Viaggiare apre la mente, ho potuto farlo perché mio padre lavora nell’industria del petrolio e al di là di quel che si dice di quest’ultima non posso che esserne grata: ho imparato quanto sia sbagliato giudicare culture distanti dalla nostra con i parametri occidental­i, ho toccato con mano la bellezza della diversità».

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Solare Jeanne Galice, in arte Jain, 26 anni, presenta dal vivo il suo secondo disco «Souldier»

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