Scaglia: serve uno statista
Industriali lombardi, vertice col ministro dell’Interno. Bocciati ecotasse e decreto dignità
Basta fare campagna elettorale, è ora di cominciare a comportarsi da statista: è la conclusione tratta dal presidente di Confindustria Bergamo Stefano Scaglia al termine dell’incontro fra il Consiglio di presidenza degli industriali lombardi e il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Al quale il Consiglio ha «dato atto del proficuo impegno sul fronte immigrazione e sicurezza, in attesa della riforma della legittima difesa e del sistema processuale».
Ma sul resto il governo è più vicino alla bocciatura, riassume Scaglia: «Se guardiamo all’unico vero provvedimento economico, il decreto dignità, il giudizio è negativo. I numeri dicono che provoca sfiducia nelle imprese e blocco delle assunzioni, e non ha portato benefici. È stato un inizio non positivo. Il fatto che dodici associazioni d’impresa si uniscano per portare al governo la loro voce all’unisono deve far pensare, non ricordo sia mai successo».
Scaglia, in particolare, ha sottolineato la sua contrarietà all’ecotassa sull’auto: «È un vero suicidio industriale: penalizza 800 mila lavoratori italiani e avvantaggia i costruttori stranieri di auto elettriche. Sarebbe meglio usare quelle risorse per aiutare chi si impegna nella componentistica dell’auto elettrica, di cui ora siamo privi».
Gli industriali hanno manifestato a Salvini «la necessità di mettere a punto una visione di lungo periodo dell’attività industriale che faccia capire dove assumere posizioni di leadership mondiale e per la quale sono indispensabili la sinergia e il dialogo tra il pubblico e il privato».
Nell’incontro sono arrivati gli echi delle proteste di Parigi: «L’Europa è importante perché l’impresa italiana possa essere competitiva nel mondo. Ma vediamo anche un disagio sociale che viene strumentalizzato in diversi Stati europei portando a canalizzare rabbia e rancore verso bersagli individuati di volta in volta come responsabili. Ma questo è pericoloso perché sta portando a divisioni e lacerazioni che non fanno bene all’Europa. Stati Uniti, Russia e Cina vedono il loro concorrente globale in preda a convulsioni. C’è la necessità che qualcuno vesta finalmente i panni da statista e offra una visione positiva e costruttiva alla luce della quale lavorare tutti per superare le divisioni». Qualcuno rimprovera a Salvini di agire in un’ottica da campagna elettorale permanente. «Sì, credo che sia importante uscire da questa atmosfera di campagna elettorale e iniziare a ragionare sul lungo termine».
Un primo passo può essere stato proprio l’incontro di ieri: «Siamo a un inizio di interlocuzione ed è un primo riconoscimento della disponibilità di associazioni come la nostra di mettersi a disposizione per fornire dati e informazioni e dare un contributo, visto che viviamo tutti i giorni la realtà dell’impresa. Salvini ha manifestato capacità d’ascolto: un passo importante di incontro e ragionamento con il mondo economico. Speriamo che sia di buon auspicio».