Zapata, la (ri)nascita di un bomber
Zapata con la tripletta all’Udinese è il colombiano più prolifico nella storia della Serie A E Gasperini per la prima volta da quando è sulla panchina orobica ha un centravanti capace di segnare
Gian Piero Gasperini torna ad avere un centravanti che, oltre a far giocare la squadra, è in grado di segnare. Come ai tempi del Genoa e dei vari Milito, Borriello e Pavoletti. Lo ha grazie alla verve di Zapata che sembra finalmente entrato in forma e aver capito i meccanismi tattici dell’allenatore di Grugliasco. E l’Atalanta può approfittare di una corsa verso l’Europa a rilento, con dieci squadre che possono addirittura ambire alla qualificazione in Champions League.
di Carlos Bacca e Juan Cuadrado. Meglio di Faustino Asprilla e di Luis Muriel. La tripletta di Duvan Zapata consegna l’atalantino agli annali, perché diventa il primo colombiano per numero di gol (45) nella nostra Serie A, in 145 presenze. Una media di tre reti ogni dieci partite, ancora lontana per essere considerato un cannoniere implacabile, ma con l’età dalla propria, poiché il prossimo primo aprile compirà 28 anni. Storia strana, quella di Zapata, sin dal suo approdo al Napoli. Perché sembrava oramai di proprietà del Sassuolo, nell’estate del 2013, quando mancavano solo i documenti per sancire il suo trasferimento in Emilia dall’Estudiantes di La Plata. Poi il blitz della società di De Laurentiis, intenzionata a dare un vice Higuain a Rafa Benitez. Difficile però diventare un titolare fisso, nonostante le buone parole spese da chiunque lo abbia conosciuto in azzurro. Giovane, sì, ma potente e decisivo, come contro l’Olympique Marsiglia. Non firma in Coppa Italia 2014, all’Olimpico contro la Fiorentina, giornata ricordata più per l’omicidio di Ciro Esposito e la comparsa di Genny ‘A Carogna nel settore dei napoletani che per il trofeo alzato al cielo. L’anno successivo l’impiego è simile, qualche spezzone in più qui e là, una buona cavalcata in Europa League fino alla semifinale persa — non senza rimpianti — contro il Dnipro.
Come German Denis qualche anno prima, Zapata finisce all’Udinese. Senza, però, trovare una squadra in grado di combattere per i primi posti. Da Alexis Sanchez dei tempi del Tanque si è passati a Cyrill Thereau, onesto corsaro del gol ma tutt’altro profilo. E l’infortunio che lo toglie per parecchi mesi non aiuta a contribuire il proprio bottino personale, per il sudamericano: alla fine saranno 8, mentre nella seconda stagione 10. Numeri che non fanno girare la testa, ma che rimangono onesti per chi è abituato a giocare molto per i propri compagni.
Penultima tappa, prima di Bergamo, Zapata la trova alla Sampdoria, dove deve prendere il posto del già citato Muriel. E lo fa bene, perché nei primi sei mesi, grazie alla condizione straripante, porta i blucerchiati a galleggiare stabilmente in zona Champions League. La sua flessione coincide con quella di una squadra stanca, forse non all’altezza delle primissime posizioni, fatto sta che la cessione in estate all’Atalanta va vista in quest’ottica: 12 milioni di euro per il prestito biennale (sei più sei, formula simile a quella che ha portato Kessie al Milan) e 14 per il riscatto, finora ampiamente in discussione per quanto visto.
La rete contro il Napoli e la tripletta con l’Udinese possono cambiare il corso del suo destino, sebbene fossero già settimane con qualche (timido, a dir la verità) segnale di miglioramento, coincidente con quello dell’inPiù tera banda Gasperini. A proposito del tecnico, in nerazzurro non ha mai avuto il bomber. Quello rappresentato da Borriello e Milito, oppure Pavoletti — che era stato cercato in estate — Gilardino e Matri, anche se in tono minore. Bocciato Alberto Paloschi quasi subito, lasciato sistematicamente in panchina Pinilla, spedito in naftalina Cornelius, usato e poi salutato Andrea Petagna, ancora acerbo Barrow dopo una partenza sprint, forse Gasperini ha trovato il suo bomber. Per una rincorsa europea che vede il quarto posto non irraggiungibile, distante solo 4 lunghezze.
Prospettive Dopo Petagna, centravanti di molto movimento e pochi gol, Zapata può essere l’attaccante da doppia cifra in campionato