Corriere della Sera (Bergamo)

Zapata, la (ri)nascita di un bomber

Zapata con la tripletta all’Udinese è il colombiano più prolifico nella storia della Serie A E Gasperini per la prima volta da quando è sulla panchina orobica ha un centravant­i capace di segnare

- Di Andrea Losapio

Gian Piero Gasperini torna ad avere un centravant­i che, oltre a far giocare la squadra, è in grado di segnare. Come ai tempi del Genoa e dei vari Milito, Borriello e Pavoletti. Lo ha grazie alla verve di Zapata che sembra finalmente entrato in forma e aver capito i meccanismi tattici dell’allenatore di Grugliasco. E l’Atalanta può approfitta­re di una corsa verso l’Europa a rilento, con dieci squadre che possono addirittur­a ambire alla qualificaz­ione in Champions League.

di Carlos Bacca e Juan Cuadrado. Meglio di Faustino Asprilla e di Luis Muriel. La tripletta di Duvan Zapata consegna l’atalantino agli annali, perché diventa il primo colombiano per numero di gol (45) nella nostra Serie A, in 145 presenze. Una media di tre reti ogni dieci partite, ancora lontana per essere considerat­o un cannoniere implacabil­e, ma con l’età dalla propria, poiché il prossimo primo aprile compirà 28 anni. Storia strana, quella di Zapata, sin dal suo approdo al Napoli. Perché sembrava oramai di proprietà del Sassuolo, nell’estate del 2013, quando mancavano solo i documenti per sancire il suo trasferime­nto in Emilia dall’Estudiante­s di La Plata. Poi il blitz della società di De Laurentiis, intenziona­ta a dare un vice Higuain a Rafa Benitez. Difficile però diventare un titolare fisso, nonostante le buone parole spese da chiunque lo abbia conosciuto in azzurro. Giovane, sì, ma potente e decisivo, come contro l’Olympique Marsiglia. Non firma in Coppa Italia 2014, all’Olimpico contro la Fiorentina, giornata ricordata più per l’omicidio di Ciro Esposito e la comparsa di Genny ‘A Carogna nel settore dei napoletani che per il trofeo alzato al cielo. L’anno successivo l’impiego è simile, qualche spezzone in più qui e là, una buona cavalcata in Europa League fino alla semifinale persa — non senza rimpianti — contro il Dnipro.

Come German Denis qualche anno prima, Zapata finisce all’Udinese. Senza, però, trovare una squadra in grado di combattere per i primi posti. Da Alexis Sanchez dei tempi del Tanque si è passati a Cyrill Thereau, onesto corsaro del gol ma tutt’altro profilo. E l’infortunio che lo toglie per parecchi mesi non aiuta a contribuir­e il proprio bottino personale, per il sudamerica­no: alla fine saranno 8, mentre nella seconda stagione 10. Numeri che non fanno girare la testa, ma che rimangono onesti per chi è abituato a giocare molto per i propri compagni.

Penultima tappa, prima di Bergamo, Zapata la trova alla Sampdoria, dove deve prendere il posto del già citato Muriel. E lo fa bene, perché nei primi sei mesi, grazie alla condizione straripant­e, porta i blucerchia­ti a galleggiar­e stabilment­e in zona Champions League. La sua flessione coincide con quella di una squadra stanca, forse non all’altezza delle primissime posizioni, fatto sta che la cessione in estate all’Atalanta va vista in quest’ottica: 12 milioni di euro per il prestito biennale (sei più sei, formula simile a quella che ha portato Kessie al Milan) e 14 per il riscatto, finora ampiamente in discussion­e per quanto visto.

La rete contro il Napoli e la tripletta con l’Udinese possono cambiare il corso del suo destino, sebbene fossero già settimane con qualche (timido, a dir la verità) segnale di migliorame­nto, coincident­e con quello dell’inPiù tera banda Gasperini. A proposito del tecnico, in nerazzurro non ha mai avuto il bomber. Quello rappresent­ato da Borriello e Milito, oppure Pavoletti — che era stato cercato in estate — Gilardino e Matri, anche se in tono minore. Bocciato Alberto Paloschi quasi subito, lasciato sistematic­amente in panchina Pinilla, spedito in naftalina Cornelius, usato e poi salutato Andrea Petagna, ancora acerbo Barrow dopo una partenza sprint, forse Gasperini ha trovato il suo bomber. Per una rincorsa europea che vede il quarto posto non irraggiung­ibile, distante solo 4 lunghezze.

Prospettiv­e Dopo Petagna, centravant­i di molto movimento e pochi gol, Zapata può essere l’attaccante da doppia cifra in campionato

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 ??  ?? ArieteDuva­n Zapata, 27 anni, è arrivato la scorsa estate nell’Atalanta. Con i nerazzurri ha segnato sette reti compresi i preliminar­i di Europa League
ArieteDuva­n Zapata, 27 anni, è arrivato la scorsa estate nell’Atalanta. Con i nerazzurri ha segnato sette reti compresi i preliminar­i di Europa League

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