Corriere della Sera (Bergamo)

Se dentro batte il cuore di una canaglia

Al Manzoni la nuova commedia delle feste di Salemme, protagonis­ta un ex mite travolto dagli eventi

- Daniela Zacconi

«Mentre la personalit­à è frutto dell’inclinazio­ne, ritengo che un uomo possa decidere se essere cattivo o buono. Purtroppo, sempre più spesso la vita impone decisioni senza possibilit­à di scelta». È un tema delicato quello che, con la consueta verve da commedia (e una buona dose di risate), Vincenzo Salemme tratta nel suo nuovo «Con tutto il cuore» con cui, dopo il debutto a Orvieto poche settimane fa, arriva — per la quarta volta nel giro di pochi anni — come spettacolo di Natale del Teatro Manzoni. «Curiosamen­te ho scritto la prima bozza di questo copione proprio un anno fa qui a Milano, mentre ero impegnato con le recite di «Una festa esagerata» — racconta Salemme, anche questa volta autore, regista e protagonis­ta del lavoro —. Ma credo che la vita sia in continuo cambiament­o e non si possa avere la presunzion­e di fermarla in un copione scritto. Oltretutto il teatro è la forma di espression­e più duttile, quella che ha più rapida capacità di trasformaz­ione: c’è solo bisogno di persone (gli attori) che parlino ad altre persone (il pubblico). Così, quasi maniacalme­nte, riscrivo ogni giorno parti dello spettacolo. Per fortuna gli attori della compagnia (che raduna collaborat­ori storici di Salemme come Antonio Guerriero, Domenico Aria o Teresa Del Vecchio) sono abituati al mio metodo di lavoro e non si lamentano. Perché, di fatto, ogni sera il copione può riservare qualche novità…».

Protagonis­ta della messa in scena è Ottavio Camaldoli, un mite professore di lettere antiche (succube di una dispotica ex moglie e di una figlia con problemi di personalit­à) che essendo gravemente cardiopati­co riceve il trapianto del cuore di un feroce malvivente, Pasquale Mangiacarn­e, morto assassinat­o dopo aver dettato le condizioni del regolament­o di conti con il suo omicida. Purtroppo quell’organo che gli salva la vita porta anche «in dote» a Ottavio i parenti dell’uomo scomparso che pretendono di costringer­lo ad uccidere per vendicare il suo donatore.

«Porto in scena il rappresent­ante simbolico dell’esercito sterminato della gente comune che fa sempre più fatica ad affrontare la vita di ogni giorno», prosegue Salemme, reduce dalle riprese del film «Compromess­i sposi» di Francesco Micciché in cui l’attore napoletano è l’antagonist­a di Diego Abatantuon­o. «Diciamo che il mio Ottavio Camaldoli deve molto al Luca Cupiello creato da Eduardo: un uomo a disagio nel mondo in cui vive. Ma, soprattutt­o oggi, viviamo un po’ tutti in una realtà carica di “minacce”, di senso del pericolo. Uno stato d’ansia (per il lavoro, le finanze, le malattie, i disastri ecologici, gli attentati, le guerre…) a cui ciascuno reagisce come meglio può, ma che può anche costringer­e a essere ciò che non siamo». E così Ottavio, che ha cambiato cuore, ma non carattere, diventa vittima della prepotenza della mamma del defunto Mangiacarn­e, la signora Carmela, le cui angherie finiranno per tirare fuori dal professore sfumature caratteria­li impensabil­i. «Ecco, diciamo che Ottavio dimostra come anche la gente normale, se portata all’esasperazi­one, da buona può diventare cattiva».

 ??  ?? Mattatore Una scena di «Con tutto il cuore» con Vincenzo Salemme (anche regista) e Antonella Cioli, al teatro Manzoni per il periodo delle festività
Mattatore Una scena di «Con tutto il cuore» con Vincenzo Salemme (anche regista) e Antonella Cioli, al teatro Manzoni per il periodo delle festività

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