Corriere della Sera (Bergamo)

SATURI PER SCELTA

- di Armando Di Landro

Idati presentati ieri a Orio possono illudere i detrattori dello scalo: il traffico merci non cresce e i passeggeri aumentano meno rispetto al passato. In realtà, i numeri dipendono da un quadro più generale del trasporto aereo in Italia e in Europa, in una fase di cambiament­o. Ma è proprio da quel contesto che vengono due esempi in grado di spiegare come Orio e Sacbo, finora, hanno scelto di non volare troppo oltre, come potrebbero fare, per ascoltare la politica e il territorio, quindi per limiti ambientali, non struttural­i. London Gatwick, con una sola pista esattament­e come a Orio, movimenta ogni anno 45 milioni di passeggeri, più del triplo dello scalo bergamasco. Amsterdam Schiphol è lo scalo cresciuto di più, per passeggeri, tra il 2012 e il 2017. Eppure, come ha ricordato ieri il direttore generale di Sacbo Emilio Bellingard­i, 10 anni fa gli olandesi gridavano alla saturazion­e e ai rischi ambientali, tanto da pensare all’alleanza KlmAlitali­a per Malpensa. È chiaro che su Schiphol è stata fatta una scelta. Amsterdam non ha certo trattato il suo aeroporto con «l’accetta ideologica», per utilizzare le parole del vicesindac­o Sergio Gandi, ieri a Orio. Più che un punto di saturazion­e reale, per il terzo scalo italiano si avvicina il momento di decisioni nuove, su prospettiv­e diverse legate al mercato low cost. Scelte fondamenta­li, sul crinale tra le lamentele per le criticità ambientali da un lato, e risultati evidenti dall’altro: una città connessa a tutta Europa, una vera impennata del turismo e un indotto occupazion­ale rilevante.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy